Era nell'aria la decisione presa quest'oggi dal Collegio dei Probiviri del M5S a proposito dell'espulsione del senatore Gianluigi Paragone dal movimento pentastellato. Sarcastico il suo commento: “Io espulso dal nulla”, in palese contrasto con la decisione dell'Organo di garanzia del suo ex partito.
Paragone cacciato dal M5S, il senatore: 'Io espulso dal nulla'
Quest'ultima frase di Paragone, a commento della decisione del Collegio dei Probiviri, fa capire il clima di astio e di insofferenza vissuto in queste ultime settimane tra il senatore e i vertici del movimento 5 stelle.
Il rapporto si era da tempo incrinato a causa di alcuni punti di vista assolutamente divergenti dell'oramai ex esponente M5S, come per esempio la sua astensione in occasione del voto per il governo Conte bis o il voto contrario alla fiducia per la Legge di Bilancio 2020.
La notizia è stata diramata in tarda serata dai maggiori organi di stampa nazionali. Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone (Ministro della Pubblica Amministrazione), i membri che compongono il Collegio dei Probiviri del M5S, hanno decretato la definitiva espulsione dal M5S del senatore Gianluigi Paragone (comunicata allo stesso quasi immediatamente) per aver espresso il suo voto contrario alla Legge di Bilancio 2020, in maniera difforme al voto espresso dal suo gruppo parlamentare.
Questi i commenti a caldo del senatore espulso: "Io espulso dal nulla. Quando perdi 2 elettori su 3 ti espelle il nulla”. Una presa di posizione contro la decisione dell'organo di garanzia del suo ex partito e in pieno disaccordo con tutta la linea Politica percorsa in questi mesi dal M5S a partire dal Conte II. “Sono uno dei tanti elettori espulsi dal Movimento di Palazzo” precisa con ironia Paragone.
Espulsione di Paragone assottiglia il numero dei parlamentari del M5S in Senato
Con questa ennesima defezione il M5S vede ridursi ulteriormente i suoi numeri in Senato. Ricordiamo che il mese scorso altri tre senatori pentastellati avevano abbandonato le fila del movimento: in quel caso si è trattato dei senatori Ugo Grassi, Francesco Urraro e Stefano Lucidi che sono transitati direttamente tra gli scranni della Lega di Matteo Salvini.
A Novembre a lasciare il M5S era stata la senatrice Elena Fattori per passare al Gruppo Misto. A Settembre è stata la volta della senatrice Gelsomina Vono (oggi in Italia Viva). A giugno è toccato alla senatrice Paola Nugnes e andando ancora indietro di quasi un anno erano stati espulsi i senatori Gregorio De Falco e Saverio De Bonis.
Insomma, le idilliache intese tra Paragone e i vertici pentastellati per svariate ragioni e opportunità si sono interrotte al punto di arrivare alla decisione presa oggi dall'organo di garanzia del movimento politico di Di Maio. Bisogna anche dire che questa decisione in fondo era anche nell'aria, visto che il senatore Paragone oramai da mesi non risparmiava critiche e dissensi nei confronti dei vertici del M5S, con particolare riguardo a Di Maio e Grillo.
Possibili nelle prossime settimane ulteriori defezioni tra le fila del M5S
Alcune indiscrezioni giornalistiche rivelano che a Palazzo Madama si stia vivendo una situazione abbastanza 'calda' e sempre più precaria. Le indiscrezioni parlano di ulteriori fuoriuscite e abbandoni nelle prossime settimane di altri parlamentari del M5S.
Gianluigi Paragone si aspettava questa decisione, tanto è vero che lo scorso 28 dicembre durante una sua intervista al Quotidiano Nazionale preannunciava una sua personale battaglia contro la decisione che è stata presa quest'oggi dal movimento pentastellato. Tuttavia, non risparmiava critiche contro le sorti dello stesso partito di cui faceva parte: “il M5S è morto, si sono perse le radici anti-sistema” così precisava il senatore Paragone.