Passano i giorni e i contagiati da Coronavirus aumentano. Era uno scenario ampiamente previsto, sebbene adesso l'emergenza virale faccia forse un po' meno paura. Lo spauracchio non è ancora conosciuto fino in fondo, ma si sa qualcosa in più sulle metodologie di trattamento e terapia. L'obbligo resta quello di confinarlo il più possibile ad un numero limitato di casi. Il 9% dei contagiati, al momento, finisce in terapia intensiva e un'eventuale smisurata crescita potrebbe mettere in difficoltà la ricettività del sistema sanitario italiano. Proprio su questi dati si è basato l'intervento di Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e consigliere designato del Ministro della Salute Roberto Speranza, su La 7.

Si punta ad aumentare i posti di terapia sub intensiva

Walter Ricciardi, nel corso del suo intervento a L'aria che tira, ha svelato che, al momento in Italia sono presenti circa 5000 posti di terapia intensiva. Un dato che potrebbe diventare insufficiente qualora il virus si propagasse più del dovuto. L'obiettivo è quello di aumentare questa ricettività di almeno il 50%, sebbene lo stesso Ricciardi abbia dichiarato quanto possa essere complicato farlo a stretto giro di posta. Più realistico, a suo avviso, pensare che nel breve periodo di possa arrivare ad un aumento del 25%. Allo stesso modo ha sottolineato come lo sforzo più alto dovrebbe essere fatto per innalzare il numero dei posti per la cosiddetta terapia sub intensiva.

Pare, infatti, che rianimatori anestesisti e pneumologi siano arrivati a determinare che un trattamento meno invasivo di quello intensivo potrebbe essere sufficiente a governare i sintomi di molti tra coloro che dovessero registrare complicanze da coronavirus. "Significa - ha detto - che la persona non è intubata, ma è aiutata a respirare attraverso sistemi di supporto alla ventilazione non invasivi che rimangono all'esterno del corpo".

Coronavirus mette in difficoltà le sanità del Nord

Non è un mistero che i sistemi sanitari di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna siano tra i migliori del Paese. Ricciardi ha posto in evidenza come, pur essendo messe abbastanza bene, oggi pagano i problemi derivanti dall'emergenza. "Dobbiamo - ha affermato - aiutare le altre regioni a prepararsi.

Quello che noi stiamo facendo è contenere il virus in queste tre, ma non possiamo sapere se arriverà nelle altre regioni. Il consiglio che daremo alle altre regioni, con un numero basso di casi, a cominciare a prepararsi". Ricciardi ha comunque sottolineato come l'Italia si sia mossa in maniera più tempestiva della Cina e non si arriverà al caso limite di dover costruire nuovi ospedali per fronteggiare l'emergenza.