La diffusione del Coronavirus in Italia sta coinvolgendo sia l'aspetto sanitario, strettamente legato alla salute dei cittadini, sia quello relativo ai risvolti politici ed economici. Bruno Vespa, nel suo consueto editoriale per Quotidiano.net, si è soffermato sul secondo punto. Ha sottolineato come, di fatto, l'Italia si sia fermata, e a questo punto bisognerà capire come si ripartirà.
Ha messo in evidenza che saranno necessari interventi concreti da parte del governo che puntino a favorire soprattutto la ripartenza delle realtà maggiormente colpite finora dal virus, come il Veneto e la Lombardia.
Un'incombenza che, ovviamente, spetterà all'esecutivo guidato da Giuseppe Conte.
Il Presidente del Consiglio, in questi giorni, è finito nel mirino delle critiche per il suo atteggiamento poco deciso. In realtà, secondo il giornalista abruzzese, i veri problemi per la maggioranza devono ancora arrivare. Dunque, il governo è atteso ad un importante banco di prova da cui dipende il futuro dell'intero Paese.
Bruno Vespa parla di panico per l'Italia
Bruno Vespa, nel suo articolo, ha rivelato di aver confidato ad alcuni colleghi che sperava che il coronavirus non arrivasse mai in Italia. Un auspicio nato dalla preoccupazione di chi (come lui) ha vissuto altre emergenze di carattere internazionale che, quando sono giunte nel nostro Paese, non sono mai state affrontate né superate al meglio.
Nel dettaglio, il conduttore di Porta a Porta ha ricordato che l'Italia è stata l'ultima nazione in cui si è tornati a mangiare l'insalata dopo Chernobyl, le bistecche dopo la "mucca pazza" e il pollo dopo "l'emergenza aviaria".
Tutto ciò dimostra come, spesso, una realtà forte come l'Italia - encomiabile quando si tratta di affrontare guerre o terremoti - si faccia prendere da un panico eccessivo in altre situazioni.
Vespa, in merito all'emergenza coronavirus, sottolinea come il Paese si sia fermato come mai avvenuto prima d'ora in epoca moderna per un problema che, al momento, prevede un'infezione virale soltanto sullo 0,05% di tutta la penisola, dello 0,5% in Lombardia e dello 0,2% nel Veneto.
Bruno Vespa: 'Servono provvedimenti straordinari di immediata attuazione'
In questa fase, l'unica certezza - soprattutto nelle zone maggiormente interessate dal virus - è che il Paese è fermo. Tutto ciò, inevitabilmente, avrà un impatto economico rilevante, al quale si dovrà aggiungere l'eventuale danno d'immagine a livello internazionale per uno Stato come il nostro che vive anche di turismo.
Toccherà alla Politica ed al governo studiare delle soluzioni che possano garantire una rapida ripartenza. A tal proposito Vespa, in uno stralcio del suo pezzo, ha chiamato in causa proprio Giuseppe Conte. Ha ricordato che il Presidente del Consiglio nell'ultimo periodo è stato accusato per i suoi "atteggiamenti ondeggianti".
Infatti, inizialmente sarebbe stato poco prudente, mentre in un secondo momento avrebbe esagerato nella prudenza.
"Ma i veri problemi - ha sentenziato Vespa - debbono arrivare". Questa considerazione nasce dal fatto che il coronavirus ha incrementato la necessità di invertire il trend dell'ultimo trimestre del 2019 che economicamente era stato negativo per tutto il Paese.
Di conseguenza, si attendono provvedimenti straordinari e concreti da parte di una maggioranza che, però, è attualmente caratterizzata da una serie di divisioni interne. "Un governo d'emergenza - scrive il conduttore di Porta a Porta - allo stato è difficile. Ma se il gabinetto Conte non avesse anticorpi potenti per resistere alla rivolta del mondo produttivo del Nord difficilmente avrebbe vita lunga".