In occasione delle celebrazioni del 75° anniversario del 25 aprile, Festa di Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, non si contano i commenti e le reazioni politiche. In testa, ovviamente, quelle dei vertici delle istituzioni: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quello del Consiglio Giuseppe Conte. Una giornata che avrebbe dovuto unire tutti gli italiani, anche se non sono mancate nemmeno opinioni critiche, come quella espressa da Diego Fusaro. Chi, invece, ha scelto di tornare a far sentire la sua voce, se pur sotto forma di un articolo di giornale, è il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Il due volte inquilino del Quirinale ha affidato una breve riflessione sul 25 aprile al Corriere della Sera. A colpire è stato soprattutto il suo augurio di un futuro radioso agli italiani, anche se fatto “con le mie pur fragili forze”.

Mattarella e Conte celebrano il 25 aprile

L’immagine forse più evocativa delle celebrazioni del 25 aprile 2020 resterà probabilmente quella del Capo dello Stato che, in perfetta solitudine, ascende i gradini dell’Altare della Patria per omaggiare il monumento al Milite Ignoto. Attorno a lui solo due corazzieri, con mascherina rigorosamente d’ordinanza. Sergio Mattarella si è mostrato particolarmente emozionato e raccolto in meditazione. Poco prima, aveva reso pubblico un messaggio in cui aveva definito la Liberazione come una “riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale”.

Meno contrito è sembrato, invece, il commento di Conte. “Viva l'Italia, l'Italia che non ha paura”, si è lasciato andare il Premier citando qualche verso di una famosa canzone di Francesco De Gregori.

Anche Giorgio Napolitano manda un messaggio: ‘Italia si risollevi come dopo la guerra’

In occasione del 25 aprile anche Giorgio Napolitano non ha potuto esimersi dalla tentazione, per lui quasi un dovere, di rivolgersi ai cittadini italiani che, unico nella storia repubblicana, ha governato per ben due volte consecutive dal Colle più alto.

Lontano ormai da tempo dai riflettori mediatici, vista anche la sua veneranda età di 95 anni, Napolitano ha vergato un breve ma sentitissimo fondo sul Corriere della Sera. Un augurio di pronta ripresa al nostro Paese, colpito da questa drammatica crisi economica e sanitaria.

Napolitano sulla Festa di Liberazione: ‘Momento difficile e drammatico’

Così come la netta maggioranza degli italiani, anche Giorgio Napolitano ritiene quello in corso un “momento particolarmente difficile e drammatico” per il nostro Paese. L’ex Presidente si è detto preoccupato per la condizione di incertezza che caratterizza l’immediato futuro di tutti. A questo proposito, ha ricordato la sua personale esperienza vissuta durante la Seconda Guerra Mondiale e l’occupazione nazista. Anche in quel caso, ha sottolineato, “l’Italia riuscì a risollevasi dalle macerie”. Ragion per cui, ha aggiunto Napolitano, pure oggi il Paese può farcela a ripartire. Anche se, ha sottolineato, è “necessaria e dovuta” la “solidarietà dell’Europa”. Insomma, ha poi concluso, “questo è l’augurio che con le mie pur fragili forze mi sento di rivolgere per il 25 aprile”.