Si terrà il 21 aprile, alle ore 15, a ridosso del vertice europeo sul MES del 23 aprile, la riunione parlamentare della Camera e del Senato. L'incontro è stato concordato dai leader della maggioranza, al fine di essere "informati" dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sulla posizione che prenderà al Consiglio UE riguardo al "Fondo Salva-Stati". Tutto ciò, nonostante la netta opposizione del leader della Lega, Matteo Salvini, che ne chiede invece a gran voce la "messa ai voti" in Parlamento. Molto acceso infatti il dibattito del leader leghista che, all'incontro dell'altro ieri al Senato, ha incalzato il premier definendolo "un fuorilegge" che se ne va a Bruxelles "senza il voto dei parlamentari".
A difesa di Conte, il presidente della Camera, Roberto Fico.
I motivi della presa di posizione della maggioranza
In pratica, per quanto riguarda il Fondo Salva-Stati non avverrà "nessuna votazione". Questa presa di posizione dei capigruppo dei partiti di maggioranza è risultata necessaria onde evitare ulteriori crepe all'interno del team di Governo, in particolare per quanto riguarda il tanto dibattuto Mes. Dibattito che, a detta di alcuni osservatori politici, potrebbe anche sfociare in una "crisi di Governo". La decisione è stata presa, pur in presenza di diverse discordanze tra i partiti di Governo, emerse nel dibattito di governo del 16 aprile a Palazzo Madama e a Montecitorio. Discordanze di opinioni che si sono susseguite anche nel successivo incontro di ieri al Parlamento Europeo.
Ed é proprio a conclusione di quest'ultimo incontro, che il M5S ha anticipato "l'astensione al voto finale" sul Mes, a titolo risolutivo della UE per la crisi da Coronavirus.
Maggioranza ed opposizione al Senato divise tra loro
Non ha avuto alcun esito positivo la mediazione del Presidente del Consiglio Conte, per l'accordo sul prestito Salva-Stati di 36 miliardi.
Gli stessi partiti di maggioranza ed opposizione, durante la riunione al Senato dell'altro ieri, si sono divisi in pareri contrari l'uno con l'altro. Tra la maggioranza, il diniego assoluto del M5S (secondo cui le penalizzazioni del Mes potrebbero arrivare in seguito) e, il "consenso del PD". Tra l opposizione invece, i leader della Lega e Fratelli d'Italia, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, "contestano il trattato", mentre il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, "dice sì" al fondo europeo.
Sempre in questo contesto, il leader leghista Salvini, mantiene i toni accesi, appuntando il fatto che "non può esistere il MES senza condizioni". Sottolinea pure il suo dissenso alla "non votazione" al Parlamento, che dovrebbe invece "essere ammessa" subito dopo l'informativa di Conte, che avverrà martedì prossimo. Ed è sempre durante la stessa riunione che il Presidente della Camera, Roberto Fico, si adopera a pacare gli animi, esponendo la sua "piena fiducia" al premier Giuseppe Conte. Riporta altresì il concetto che il MES usato per la crisi economica in Grecia, "non verrà mai utilizzato" nel nostro Paese.