La domanda è stata di quelle dirette ed è arrivata in occasione dello speciale Accordi&Disaccordi del 1° aprile che ha avuto come ospite il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Al premier è stato chiesto di fornire un parere sulle ultime indiscrezioni secondo cui, per gestire il post-emergenza, potrebbe esserci un governo di unità nazionale presieduto da Mario Draghi.

Conte non ha perso l'aplomb istituzionale che lo sta caratterizzando nella sua esperienza alla guida del Paese e, con molta tranquillità, ha detto che in questo momento è concentrato sull'emergenza da affrontare e che non guarda affatto agli scenari futuri.

Conte: 'Sono concentrato sull'emergenza sanitaria'

Il Presidente del Consiglio, alla trasmissione del canale Nove condotta da Andrea Scanzi e Luca Sommi (presenti anche il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio e l'attore e regista Carlo Verdone) ha sottolineato che si sta occupando di un'emergenza sanitaria complessa e molto impegnativa, e per tale ragione non è affatto interessato a cosa potrebbe accadere in futuro.

Ha spiegato che nonostante sia già passato un po' di tempo da quando si è insediato al Governo del Paese (ricordiamo che all'inizio aveva guidato la maggioranza Lega-M5S, ed ora invece l'esecutivo è formato da M5S-PD) ciò non vuol dire affatto che si sia affezionato alla poltrona sulla quale è seduto.

Infatti ha evidenziato di considerare da sempre il suo ruolo come una missione che non è mai stata così impegnativa nella storia.

Infine, in merito ad un eventuale nuovo governo guidato dall'ex presidente della Banca Centrale Europea, ha risposto con fermezza: "Non ritengo di dover rimanere seduto su questa poltrona vita natural durante".

La commozione di Conte quando parla delle vittime del coronavirus

Conte, nel corso del programma, si è anche commosso parlando delle migliaia di vittime che il Coronavirus ha causato in queste settimane nel nostro Paese. Ha dichiarato che i momenti più difficili dall'inizio dell'epidemia sono stati principalmente due. Il primo, quando è stata disposta la zona rossa nel Lodigiano, costituita da dieci comuni e circa 50.000 abitanti.

Stesso discorso per Vo' Euganeo. Il premier, da navigato giurista, ha detto che una cosa del genere non si era mai verificata in Italia dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.

Un altro momento difficile è quello legato alla lunga lista delle persone scomparse. Il Capo del Governo ha rivelato che quando ha dovuto confrontarsi con i primi decessi, ha toccato con mano "una ferita che si sarebbe aperta sempre di più". In questo frangente, il Presidente del Consiglio non è riuscito a trattenere la sua commozione.

Alla domanda se abbia paura di affrontare una situazione come questa che, oggettivamente, non ha precedenti nella storia della Repubblica Italiana, Conte ha sottolineato di non avere paura, ma di trovarsi in un periodo storico che richiede coraggio e determinazione.