Un lancio di sassi e bottiglie di vetro ha avuto come bersaglio Valerio Minelli, giornalista di Dritto e Rovescio, e il cameraman che lo accompagnava. La trasmissione di Rete 4, condotta da Paolo Del Debbio, aveva posto la propria lente d'ingrandimento sulla situazione degli stranieri presenti nei pressi della stazione Tiburtina di Roma. Nel luogo è emersa una condizione di disagio sociale, da cui scaturiscono reazioni sconsiderate. Le immagini diffuse da Rete 4 hanno mostrato il giornalista costretto a scansare sassi e bottiglie di vetro che gli sono state scagliate contro.

Focus di Dritto e Rovescio su Roma Tiburtina

Secondo il racconto del cronista, è stato sufficiente che qualcuno notasse una telecamera accesa per scatenare la rabbia di quanti si sono sentiti al centro dell'attenzione mediatica. L'obiettivo del servizio era dare visibilità ad una zona che rappresenta un punto di riferimento per i migranti della Capitale. Un quadro che viene condiviso da molte grandi città italiane, dove i più importanti punti di snodo, le maggiori stazioni rappresentano un punto attorno a cui si possono annidare situazioni di disagio sociale. Roma Tiburtina, in tal senso, non sembra fare eccezione. Per di più, stando al servizio di Dritto e Rovescio, le cose sarebbero peggiorate dopo il periodo di lockdown.

Il servizio ha raccontato come alcuni ingressi della struttura verrebbero evitati di proposito dai residenti.

Sassi e bottiglie contro il collaboratore di Del Debbio

Le tante settimane di lockdown, nella narrazione di Dritto e Rovescio, avrebbero addirittura portato ad un'ostruzione dell'ingresso laterale, poiché tante persone in condizione di disagio sociale si sono insediate all'interno della stazione.

Le pensiline dei bus sarebbero state trasformate in dormitori. Gli esercizi commerciali hanno, invece, denunciato il fatto che queste persone si introdurrebbero all'interno degli esercizi commerciali in cerca di aiuti che i commercianti non possono dare loro.

L'inviato di Paolo Del Debbio ha perciò provato ad indagare da vicino sulla situazione di queste persone, ma nel momento in cui si è presentato come giornalista hanno iniziato a piovere su di lui sassi e bottiglie.

Nessuna rassicurazione è servita a placare la rabbia di quanti si sono sentiti minacciati dalla presenza di Minelli e del cameraman. L'unica soluzione per il giornalista è stata quella di scappare per preservare la propria incolumità prima dell'arrivo delle forze dell'ordine.