Le procedure di sgombero della sede romana di Casapound di Via Napoleone III sono in corso di svolgimento. Infatti, nel 2003, questo stabile è stato occupato dal movimento politico di estrema destra. Il provvedimento definitivo di sgombero è arrivato dopo la conclusione di una indagine condotta dalla Digos della questura di Roma. La procura della Repubblica di Roma ha firmato il decreto con la data del 4 giugno, a conferma che l'occupazione della palazzina è avvenuta in modo abusivo. In questi anni l'edificio è stato anche un rifugio per circa venti famiglie che si trovavano in emergenza abitativa.
Il reato ipotizzato dai magistrati è di occupazione abusiva.
L'annuncio del viceministro Laura Castelli e del sindaco di Roma Virginia Raggi
Il viceministro dell'Economia, la pentastellata Laura Castelli, ha affermato, nella serata del 3 giugno, che "finalmente verrà sgomberata la sede di CasaPound". Ciò, nonostante il portavoce nazionale del movimento, Davide Di Stefano, avesse dichiarato di aver partecipato a un incontro nei giorni scorsi in Questura per spiegare le ragioni dell'occupazione. La stessa Questura di Roma ha tenuto il massimo riserbo sulla vicenda, smentendo l'eventuale avvio della pratica giudiziaria. Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha usato toni più prudenti al riguardo: "Qualcosa si muove.
Ripristiniamo la legalità". Lo stabile in questione è di proprietà dell'Agenzia del Demanio, e già nel 2019 l'ex direttore dell'ente, Riccardo Carpino, ne ha ordinato l'evacuazione forzata.
Questo provvedimento, da allora, è stato impugnato dagli attivisti di Casapound prima al Tar e poi al Consiglio di Stato. Un iter giudiziario parallelo, tuttavia, è stato condotto dalla Corte dei Conti, la quale ha chiesto un risarcimento pecuniario sia allo stesso Demanio che al Ministero dell'Istruzione, che aveva avuto diritto all'utilizzo del palazzo, per mancata riscossione del canone di affitto.
Gli attivisti del movimento hanno già dovuto smontare, diverso tempo fa, la loro insegna identificativa, in quanto era stata dichiarata dalle autorità competenti illegale.
La lotta della sindaca Raggi contro Casapound: denunciato Luca Marselli
Una lotta che il primo cittadino di Roma ha condotto personalmente contro il movimento di estrema destra, da sempre polemico nei confronti dell'amministrazione capitolina per l'inadeguatezza amministrativa.
Nei giorni scorsi, Raggi ha denunciato il portavoce di Casapound di Ostia, Luca Marselli, per le minacce risalenti al 18 maggio scorso. Lo stesso Marselli si è difeso nelle sedi competenti, in quanto ha affermato che è stato accusato dal sindaco di "violenza privata", e, continuando nella sua esposizione, "le avrei impedito di scendere dalla macchina, quando in realtà la mia richiesta era soltanto quella di recarsi a una manifestazione di commercianti e di evitare la solita passerella politica".
L'oggetto del contendere, però, è un altro: è un edificio, sempre occupato abusivamente, nella frazione marittima della capitale, sito in via delle Baleniere 123, di proprietà del ministero della Difesa.
Riguardo a questa situazione, sempre il 3 giugno, si è tenuto un question time alla camera dei deputati, nel quale il sottosegretario alla Difesa Calvisi ha spiegato che il provvedimento di sgombero di questa residenza era stato attivato. Anche qui si attende il decreto del giudice per dare il via libera all'operazione di sgombero.