Oggi, 2 giugno, a Roma i gilet arancioni non hanno gradito la presenza della troupe televisiva di Tagadà durante la loro manifestazione. Con parole forti e qualche spintone, il giornalista e l'operatore del programma di approfondimento giornalistico, sono stati invitati da un gruppo di persone, assembrate e senza mascherine, ad andarsene. Nel giorno della Festa della Repubblica, i sostenitori dell'ex generale dei carabinieri, Antonio Pappalardo, si erano dati appuntamento a piazza del Popolo per inscenare la loro protesta, ma il clima era teso.

Gilet arancioni, 'Non ci dovete rompere, andate via'

Nel primo pomeriggio di oggi, il giornalista televisivo Luca Sappino e l'operatore Marco Buscema si sono collegati in diretta con la trasmissione Tagadà condotta da Tiziana Panella per documentare la protesta dei gilet arancioni. Sappino voleva raccogliere testimonianze dalla viva voce dei presenti, in attesa dell'arrivo del loro leader. Di lì a poco, infatti, Antonio Pappalardo, ha tenuto un comizio da un camioncino scoperto. Ma la troupe ha lasciato la piazza prima del previsto, dopo le contestazioni di un gruppo di persone. Il video di quei momenti è stato pubblicato sui profili social dell'emittente televisiva.

Le immagini mostrano inviato ed operatore raggiunti da alcune persone.

L'operatore chiede loro di mettere la mascherina ma viene spintonato. Un manifestante gli si avvicina insultandolo: "Non dovete venire a rompere i c.... Mongoloide del c..., ma lavori per chi?". Un tentativo di aggressione fisica è bloccato sul nascere da un altro manifestante. Altre persone accerchiano lui e il giornalista, lamentando che la gente starebbe morendo di fame.

Sappino riferisce alla giornalista in studio, Tiziana Panella, di aver commesso un errore lasciando le tribune, "ma anche avvicinarsi vuol dire sottoporsi a un attacco". Interviene una donna: protesta che i giornalisti avrebbero scritto bugie. Sappino la invita a mettere la mascherina. Si alza un coro di proteste: "Ancora con la mascherina andate?

A forza di indossarla vi si è bucato il cervello", urlano altri. Inviato e troupe lasciano la piazza.

Gilet arancioni e Pappalardo già denunciati

Dall'evento organizzato dall'ex sottosegretario alle Finanze, Pappalardo, a Roma, si sono dissociati i leader del centro destra, Matteo Salvini e Giorgia Meloni che, pure a capo di un corteo, sono partiti oggi dalla stessa piazza provocando non pochi problemi alle forze dell'ordine: quello che doveva essere un flash mob simbolico di 300, tra simpatizzanti e parlamentari del centrodestra, si è trasformato in corteo senza distanziamento.

Pappalardo si è rivolto al leader della Lega che, a suo dire, è stato colpevole di avergli rubato un'intervista: "Nicola Porro mi ha chiamato, ma è arrivata la telefonata di Matteo Salvini che mi ha rubato l'intervista. È un furto, Salvini non pensi di poter fare quello che vuole. Non ci ferma nessuno". L'ex militare e alcuni dei gilet arancioni, sono già stati denunciati per non aver rispettato le norme anti-Covid alla manifestazione di Milano. Stessa condotta oggi a piazza del Popolo: potrebbero esserci nuove denunce. Pappalardo ha cercato di giustificarsi sostenendo che era importante ristabilire il rapporto umano.

Gilet arancioni, 'Abbracciamoci'

Insulti rivolti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma anche al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, invitato a dimettersi.

Tra i temi della protesta romana dei gilet arancioni, l'attacco al governo per una presunta dittatura sanitaria e la mancanza di sussidi agli italiani in difficoltà, il negazionismo ad oltranza della pandemia che non sarebbe mai esistita, il dichiarato complotto delle mascherine che rischierebbero di far ammalare chi le indossa, il rifiuto dei vaccini considerati pericolosi, tutte tesi infondate.

Tra i gilet arancioni presenti oggi alla manifestazione romana, c'erano infatti no vax e persone di estrema destra. Alcuni dei partecipanti hanno invitato gli altri ad infrangere le regole anti-Covid. "Abbracciatevi tutti", ha detto un partecipante al megafono.