Sono stati resi noti i risultati della votazione online sulla piattaforma Rousseau dove gli iscritti al Movimento 5 stelle si sarebbero dovuti esprimere sulla possibilità di abolire il limite dei due mandati per i consiglieri comunali e di permettere al movimento di stringere eventuali alleanze con i "partiti tradizionali" per le elezioni amministrative. Entrambe le proposte sono state approvate, dando il via libera, di fatto, anche alla ricandidatura di Virginia Raggi a sindaco di Roma. A comunicarlo è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio con un lungo post su Facebook.

Per il politico campano "inizia una nuova era per il Movimento 5 stelle nella partecipazione alle elezioni amministrative. Includere e aggregare saranno le vie da percorrere, rispettando e difendendo sempre i nostri valori", Di Maio non si esime di fare gli auguri alla Raggi per la sua nuova candidatura.

Virginia Raggi può ricandidarsi

Prima di essere sindaca di Roma, Virginia Raggi è stata già consigliere comunale di opposizione durante la giunta Marino e la sua ricandidatura avrebbe quindi violato il limite dei due mandati, una delle regole fondanti del Movimento 5 stelle. Con la votazione di oggi tale vincolo viene eliminato. Immediata la reazione di Raggi che ha commentato la votazione confermando la sua volontà di amministrare Roma per altri cinque anni.

Questo voto permette anche la ricandidatura di Chiara Appendino a sindaca di Torino e potrebbe diventare un precedente per eliminare, in futuro, il vincolo dei due mandati anche per i parlamentari grillini.

Sì anche alle alleanze con gli altri partiti

La base del movimento si è espressa a favore anche di eventuali future convergenze con i "partiti tradizionali".

Anche questo punto apre degli scenari politici importanti visto che fino adesso il Movimento aveva sempre escluso "alleanze organiche" con altri partiti nelle elezioni amministrative.

Le reazioni della base e dell'ala oltranzista

Il presidente della Camera Roberto Fico chiede una "riflessione" sull'ipotesi di alleanze con i partiti tradizionali.

Non sono mancate inoltre le reazioni della cosiddetta "ala oltranzista", guidata da Alessandro Di Battista. Questo il commento della senatrice Barbara Lezzi: "Si tratta di una questione di metodo, queste decisioni non dovrebbero essere calate dal capo politico, sentito il comitato di garanzia". Una parte della base del Movimento 5 stelle sembra non aver preso bene l'esito del voto e molti parlano di ennesimo stravolgimento delle regole storiche.