Alessandro Di Battista, figura chiave del Movimento 5 stelle, è stato ospite della trasmissione di Lucia Annunziata Mezz'ora in più. Il grillino ha inteso sottolineare come il governo va sostenuto contro poteri che, a suo avviso, vorrebbero buttarlo giù. Tuttavia, al deciso sostegno nei confronti dell'esecutivo ha inteso porre i suoi paletti rispetto alla possibilità che Giuseppe Conte possa diventare leader del Movimento 5 stelle, a partire dalla necessità che quest'ultimo si iscriva.

Di Battista parla di poteri forti che vogliono far cadere il governo

Alessandro Di Battista si augura che il governo possa arrivare a ottenere risultati concreti. Si tratta di una necessità soprattutto per il Paese. L'Italia, a suo avviso, starebbe vivendo una situazione economica e sociale che ha raggiunto livelli che sono peggiori di quelli che vengono descritti. Nella sua idea ci sarebbe, inoltre, una sorta di disegno fatto da alcuni poteri che starebbero puntando a far crollare l'attuale maggioranza. L'interesse sarebbe quello di arrivare a gestire i fondi che saranno investiti per finanziare la ripresa dopo l'emergenza sanitaria che ha messo in seria difficoltà l'economia. Di Battista ha, inoltre, inteso mettere in evidenza che la sua strategia di fare da pungolo al Movimento 5 stelle non è altro che un tentativo di stimolarne il rafforzamento.

Di Battista ricorda i sondaggi su Monti

In questi mesi la figura di Giuseppe Conte è diventata particolarmente esposta a livello mediatico. Si inizia, perciò, anche ad avanzare ipotesi sul suo futuro. Il premier è arrivato in politica per volontà del Movimento 5 stelle, ma al momento non ha un partito politico d'appartenenza.

Ci sono sondaggi che gli riconoscono numeri importanti in relazione alla fiducia che gli italiani nei suoi confronti. Allo stesso modo altre rilevazioni hanno messo in evidenza il fatto che un eventuale suo partito potrebbe arrivare a valere il 14%. Si ipotizza, perciò, che il Movimento 5 stelle con il premier al timone potrebbe in teoria raggiungere percentuali vicine al 30%.

Una prospettiva che, però, viene accolta con pragmatismo da Di Battista. A suo avviso se Conte volesse guidare i grillini, dovrebbe prima iscriversi e partecipare al prossimo congresso dove dovrebbe farsi eleggere. Secondo Di Battista, inoltre, non c'è molto da fidarsi delle rilevazioni del consenso. Non a caso ricorda quelli su Mario Monti. Chiaro il riferimento al fatto che il senatore a vita, subito dopo la sua esperienza da premier, ebbe modo di candidarsi con un suo partito (Scelta civica) senza trovare il consenso che gli veniva accreditato da chi si occupava di sondaggi. "Stiamo diventando - ha evidenziato Di Battista - una sondaggiocrazia".