Se la situazione peggiora il lockdown non è escluso. Lo rivelano indiscrezioni giornalistiche arrivate nelle ultime ore. Si parte da una dichiarazione del presidente del Consiglio che, seppur rassicurando sulla prontezza del Paese, ha parlato di "situazione critica". Secondo indiscrezioni trapelate da diversi media se non ci sarà una frenata ai contagi dopo il Dpcm del 18 ottobre si potrebbero innescare restrizioni più importanti. Si è parlato addirittura di lockdown qualora si dovesse arrivare a una precisa soglia di terapie intensive occupate (2300 è l'ipotesi al momento).

Covid: Conte ha parlato di situazione diversa da marzo, ma comunque complicata

La posizione espressa da Giuseppe Conte è improntata ad un realismo ottimista. Da una parte, infatti, il premier ha sottolineato che situazione non è precipitata e non è detto che lo faccia. Allo stesso modo i numeri degli ospedali sono lontani dalla percentuale di saturazione avuta nella scorsa primavera. Ma è anche vero che i numeri sono in ascesa e c'è il rischio che, senza un'inversione di tendenza o con un peggioramento improvviso, le cose potrebbero farsi complicate. "Questa situazione - ha ammesso Giuseppe Conte - si sta rivelando molto critica". Molte regioni, come Lombardia e Campania, si sono attivate con restrizioni più forti rispetto a quelle disposte con il Dcpm del 18 ottobre.

Tuttavia, il premier ha messo in evidenza come a fare la differenza continueranno ad essere i comportamenti dei singoli. "Tanto più rigoroso - ha detto Conte - sarà il rispetto delle prescrizioni da parte di ciascuno di noi, tanto più efficace sarà il contenimento del rischio di contagio e più possibile superare questa seconda ondata con il minor sacrificio per il Paese”

Nuovo lockdown dipende dalla situazione ospedaliera

Le fonti scientifiche ritengono che il dato più attendibile per valutare l'avanzata dell'epidemia è rappresentata dai ricoveri ospedalieri e dalla crescita delle terapie intensive.

Il costante aumento dei pazienti può portare ad una saturazione dei posti letto con a disposizione un ventilatore. Nelle ultime ore si sta facendo strada l'ipotesi che le attuali restrizioni graduali e riguardanti ogni singolo territorio, potrebbero lasciare spazio al lockdown ove si raggiungesse un preciso numero di terapie intensive.

Si assisterebbe quindi all'emanazione di disposizioni più stringenti e drastiche, forse anche ad un nuovo lockdown. Sarebbe 2300 la cifra dei pazienti in terapia intensiva a far scattare l'allarme fino all'innesco della serrata totale. Quello che il presidente del Consiglio vuole evitare. Di certo c'è che, dopo il Dpcm del prossimo 18 ottobre, un'eventuale mancata frenata dei contagi potrebbe quantomeno far riflettere una possibile chiusura delle attività non essenziali e il divieto di spostamento tra Regioni. Molto dipenderà della visione dei dati del monitoraggio settimanale dei contagi dell'Istituto Superiore di Sanità che è atteso tra il 21 ed il 22 ottobre.