Per parlare di un nuovo possibile lockdown, Nicola Porro cita Karl Marx. La notizia che Francia e Germania ricorreranno nelle prossime ore al lockdown (anche se per i tedeschi sarà una forma più ‘light’) ha conquistato il dibattito italiano. Anche nel nostro Paese, infatti, i contagi da Coronavirus stanno aumentando quotidianamente. Nella giornata di mercoledì 28 ottobre hanno toccato la quota record di quasi 25.000. Per questo motivo, il governo italiano potrebbe presto decidere nuove misure. Ipotesi che al momento non sarebbe presa in considerazione dal premier Giuseppe Conte, almeno ufficialmente.

Secondo Porro, invece, il possibile lockdown rappresenta uno “spettro”, diverso però da quello tratteggiato da Marx nel Manifesto del partito comunista.

Lo ‘spettro’ del lockdown si aggira per l’Europa

“Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro”. È questo l’incipit del Manifesto del partito comunista, saggio scritto a quattro mani da Karl Marx e Friedrich Engels tra il 1847 e il 1848. Da questa affermazione provocatoria dei due filosofi tedeschi prende spunto Nicola Porro per il suo editoriale di giovedì 29 ottobre. Lo “spettro” stavolta però non è il comunismo, tanto temuto allora come oggi dalle classi capitalistiche dominanti, ma un nuovo lockdown che potrebbe scattare in tutto il continente, Italia compresa.

Nicola Porro: ‘Tutta l’Europa sembra andare a finire lì’

Secondo Porro, infatti, il lockdown sarebbe “il comunismo attuato”. Solo che, nel caso del comunismo reale “non c’è stata una coalizione europea come denunciava il Manifesto di Marx contro il lockdown”. Anzi, al contrario, sottolinea il giornalista, “tutta l’Europa sembra andare a finire là”.

Una chiusura delle attività economiche e di quelle destinate al tempo libero che Porro bolla senza tentennamenti come “arresti domiciliari”.

‘Il lockdown sono gli arresti domiciliari’

Porro spiega che molte persone si lamentano spesso della definizione inglese di lockdown. Ma in questo caso specifico, aggiunge, “non lo traduciamo mai in confinamento o arresti”, ad esempio.

“Con il coprifuoco ci siamo riusciti, ma lockdown è una parola che è entrata nel nostro vocabolario quasi con un sapore più dolce di quello che invece è”, prosegue Nicola Porro nel suo ragionamento. “Il lockdown sono gli arresti domiciliari - sentenzia poi il conduttore di Quarta Repubblica - sostanzialmente tu sei libero soltanto di lavorare, produrre reddito, pagare le tasse, perché quelle si pagano sempre, e poi startene a casa”.