Matteo Bassetti va avanti per la sua strada in relazione al tema Coronavirus. Si dichiara, da sempre, uno che combatte contro il Covid in trincea, ne conferma l'esistenza, ma si scaglia contro il terrorismo mediatico. Quello che, ad esempio, rischia di mettere in cattiva luce il sistema sanitario nazionale italiano per la letalità più alta d'Europa. Secondo i dati, da lui stesso pubblicati, l'Italia oggi una percentuale stimabile nel 3,5%. Quasi al pari dell'Afghanistan (3,8%) e soprattutto vale un poco invidiabile primato in Europa. La Germania, ad esempio, ha solo l'1,5% di morti da complicazioni per infezioni da Sars-Cov2.

Si tratta di numeri che lui stesso ha pubblicato su Facebook, mettendo però a corredo diverse chiavi di lettura, alcune delle quali imputabili a scelte che definisce "peccato originale" nella rilevazione dei numeri,

Letalità Covid in Italia: la spiegazione può avere diverse chiavi di lettura

Secondo l'infettivologo si tratta di numeri che potrebbero dipendere da due fattori. Il primo che sposta verso l'alto il numero dei decessi è il fatto che l'Italia, grazie ad un ottimo sistema sanitario e welfare, ha un'età media molto più alta e questo fa si che i contagiati più anziani e più esposti siano presenti in maggior numero.

C'è, però, un'altra chiave di lettura e che Bassetti definisce "peccato originale".

Un'idea che richiama una diatriba piuttosto in voga negli ultimi mesi rispetto al fatto che, soprattutto a marzo ed aprile, chi aveva un tampone positivo e moriva di problemi acuti non riferibili al Covid veniva etichettato come decesso imputabile al Sars-Cov2.

"É evidente - puntualizza Bassetti - che c’è una diversità di classificazione dei decessi a livello europeo, se noi abbiamo una letalità che è quasi tre volte maggiore.

O abbiamo contato male noi o loro".

Coronavirus, Bassetti spiega come vede i dati

A suo avviso non è plausibile immaginare che realtà con sistemi sanitari simili a quello italiano possano avere dati così differenti. Secondo l'infettivologo occorrerà comunque aspettare la fine del 2020 per stimare quanto il dato relativo ai decessi totali nel Paese avrà subito influenza dall'azione del coronavirus, confrontandolo con quello del quinquennio precedente.

L'eventuale eccesso, a suo avviso, chiarirà i dati.

E anche sull'eventuale aumento rilevato, Bassetti manifesta dubbi che possa dipendere da altri fattori. "Da una parte - spiega - indubbiamente è per Covid, ma siamo sicuri che non abbiamo avuto un aumento della mortalità perché per tre mesi ci siamo completamente dimenticati delle altre malattie di cui non ci siamo occupati?".

E non manca anche una punta polemica nel discorso. "Molti - ha scritto l'infettivologo - parlano di mortalità che è cosa diversa dalla letalità (A proposito se qualcuno vuole gli presto un libro di statistica)".

Chiaro il riferimento al fatto che la mortalità riguarda il numero di morti generati dalla malattia sulla popolazione, la letalità invece il numero di morti su chi si è infettato.