Per il nuovo Dpcm potrebbe essere questione di ore. Entro metà settimana l'Italia proverà a fronteggiare il coronavirus con nuove restrizioni. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Dalle parole del premier si è avuta la sensazione che si sia trovato un compromesso con le Regioni. Quest'ultime avrebbero voluto, in molti casi, misure analoghe sull'intero territorio nazionale, mentre si immaginava che il governo potesse optare per lockdown mirati.
Ci sarà un primo grado in cui le nuove misure riguarderanno tutto il territorio nazionale, ma saranno tre i livelli di rischio.
Le regioni nelle situazioni più pericolose a livello epidemiologico partiranno da un grado avanzato, quelle che dovessero vedere peggiorare il proprio quadro passerebbero automaticamente al livello di guardia e alle conseguenti misure più stringenti. E così, verosimilmente, accadrà ove le cose dovessero migliorare.
Dcpm: presto in arrivo
Giuseppe Conte ha riferito in Aula che si va verso misure basate sull'individuazione di tre scenari di rischio. La situazione di ogni regione sarà perciò ritenuta appartenente ad un preciso livello di guardia. Il premier ha però spiegato che si procederà a ulteriori restrizioni a livello nazionale indipendentemente dalla catalogazione delle situazioni epidemiologiche esistenti.
I centri commerciali, ad esempio, vengono considerati luoghi fortemente attrattivi nel fine settimana. Il rischio di assembramenti indurrà l'esecutivo, su indicazione del Comitato Tecnico Scientifico, a disporne la chiusura nei giorni festivi e prefestivi. All'interno della struttura resteranno, però, attive farmacia, parafarmacie, negozi di generi alimentari, tabacchi ed edicole.
Dpcm: tornano le limitazioni negli spostamenti
Era già stato disposto lo stop a sale bingo a centri scommesse, il provvedimento sarà esteso anche a eventuali corner (così li ha definiti Conte) di scommesse e videogiochi "ovunque siano collocati". Scatta lo stop anche per i musei e le mostre. Focus anche sul trasporto pubblico locale dove, i mezzi, dall'entrata in vigore del Dpcm in poi, non potranno circolare con un affollamento superiore al 50% della capienza.
Grande attesa c'era per gli spostamenti. Non sarà più possibile muoversi da e verso regioni ad alto coefficiente di rischio. L'unica possibilità sarà dimostrare comprovate esigenze di lavoro, studio, salute o necessità.
Le stesse motivazioni che potrebbero essere addotte per violare con ragione quello che sarà il divieto di circolazione su tutto il territorio nazionale. Conte ha parlato di "fascia serale più tarda" salvo le suddette esigenze. L'espressione non chiarisce l'ora esatta.
Tuttavia, le prime anticipazione parlano delle ore 21 come limite per poter muoversi liberamente
Didattica a distanza al 100% per le scuole superiori di secondo grado. "Sperando - ha puntualizzato il premier - che questa sia una misura ben temporanea".
Per le situazioni peggiori si attende di capire che tipo di restrizioni potrebbero avere luogo, c'è chi ha parlato di uno stop definitivo alle attività di ristorazione a cui resterebbe solo l'asporto e la consegna a domicilio.
Conte non ha, inoltre escluso "ulteriori disposizione restrittive graduandole di intensità e severità in proporzione al coefficiente di rischio".
Non resta che attendere per capire quando arriverà il Dpcm e soprattutto in quale fascia di rischio ogni regione sarà collocata. L'indice Rt potrebbe essere una delle variabili, ma non l'unica. Dati epidemiologici non troppo negativi potrebbero comunque rappresentare un rischio considerevoli in aree dove il sistema sanitario non è particolarmente robusto.