Giuseppe Conte, nella tarda serata di martedì 3 novembre, ha firmato il nuovo Dpcm che regolerà le nuove misure finalizzate al contenimento del contagio da Coronavirus. All'appello manca ancora la collocazione di ciascuna regione nei tre livelli di rischio individuati. Per ogni scenario (rosso, arancione o verde) si avranno misure gradualmente più stringenti. Si tratterà di una strategia graduale e modulabile nel corso del periodo di validità del Dpcm.
Salvo nuovi interventi durerà, infatti, fino al 4 dicembre. Qualora, però, la situazione migliorasse o peggiorasse nei primi quindici giorni, il periodo successivo sarebbe caratterizzato da misure conseguenti.
Dpcm: la zona verde rappresenta il livello base di restrizioni
Le misure relative alla zona verde riguardano le aree con la migliore situazione epidemiologica tra quelli esistenti nel Paese. Le misure, tuttavia, non saranno del tutto morbide.
- Coprifuoco a partire dalle ore 22: nessuno potrà essere fuori di casa a quell'ora e fino alle 5, a meno che non ci siano comprovate motivazioni legate al lavoro, alla salute o alla necessità da giustificare con il modulo di autocertificazione.
- Didattica a distanza: gli studenti delle superiori seguiranno le lezioni da casa.
- Stop a musei e mostre
- Fermati i concorsi pubblici, compreso quello della scuola. Restano al di fuori della restrizione, per motivi di opportunità, quelli relativi alla sanità.
- Accesso ai parchi consentito, a patto che si mantenga la distanza di sicurezza e si rispetti il divieto di circolazione.
Coronavirus: il Dcpm prevede la zona arancione come livello di rischio intermedio
Occorre ricordare che le restrizioni già valide, come ad esempio il divieto di servire al tavolo in bar, pub, ristoranti ed affini permane dalle 18 alle 5.
Consentito, tuttavia, l'asporto e la consegna a domicilio fino alle 24 (al netto di altre limitazioni imposte dalle singole regioni).
Il livello di rischio intermedio è quello della zona arancione. In questo caso le misure si fanno più strigenti. Il dievieto scatta, perciò su:
- Spostamenti: cambiare comune deve essere subordinato a motivi di lavoro, studio, salute o necessità, accompagnati da autocertificazione. Altrimenti sarà vietato.
- Attività di ristorazione: bar, pub e ristoranti resteranno chiusi per tutta la giornata. La serranda sarà chiusa, ma l'asporto sarà consentito fino alle 22.
Valgono tutte le restrizioni della zona verde e restano aperti parrucchieri, centri estetici e di cura della persona.
Inizialmente si pensava potessero restare chiusi.
Dpcm: la zona rossa prevederà un 'semi- lockdown'
Le regioni in zona rossa sono quelle che hanno un rischio più grave rispetto all'evoluzione epidemiologica. In alcuni casi la pressione sui servizi sanitari comincia ad essere tangibile. E risulta chiaro il motivo per il quale si ricorre quasi ad un lockdown come quello primaverile. Le misure previste sono:
- Mobilità vietata a meno che questa non sia determinata da motivi di stringente necessità, lavoro o studio
- Didattica a distanza a partire dalla seconda media, con l'esclusione di soggetti come minori disabili o con necessità particolari.
- Stop a tutte le attività che non svolgono servizi essenziali, quindi serranda abbassata tutti i negozi che non hanno beni essenziali. Rimangono aperti, secondo quanto riporta Repubblica, i parrucchieri. Novità per la ristorazione per la quale si immaginava una serrata totale. L'articolo del testo del decreto diffuso da diverse testte giornalistiche recita testualmente: "Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze".
- Attività motoria limitata (intesa come passeggiata) possibile solo attorno alla propria abitazione, rispettando il distanziamento e la mascherina. L'attività sportiva è possibile all'aperto e da soli.
- Lavoro agile: le uniche attività di lavoro pubblico fatte di presenza devono essere quelle indifferibili.
Dcpm: la divisione delle regioni possibile
Secondo quelli che sono i rumors, al momento, le regioni destinate ad essere collocate in fascia verde sono: Provincia autonoma di Trento Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Emilia Romagna, Marche, Molise, Lazio, Basilicata.
Il Veneto, al momento, balla tra l'area arancione e quella gialla.
Le regioni 'arancioni' dovrebbero essere Liguria, Puglia e Sicilia. Chi, invece, oscilla tra il rosso ed il giallo e la Campania. Viaggiano verso la dichiarazione di area rossa, invece, Valle D'Aosta, Lombardia, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano e Calabria. Quest'ultima non ha molti contagi in valore assoluto, ma c'è timore per la tenuta del sistema sanitario.
La notizia è che torna l'autocertificazione. Il modulo con cui occorreva circolare contro il lockdown servirà su tutto il territorio nazionale. In alcuni casi, come nelle aree verdi, solo per gli spostamenti successivi al coprifuoco notturno, avendone necessità o motivo di farlo, o in altre, come nelle zone arancioni, per spostarsi da un comune all'altro o in altri ancora, nelle regioni rosse, per circolare.