Il bollettino dei contagi da coronavirus racconta come i casi quotidiani si siano attestati su livelli più bassi rispetto a quelli di alcune settimane fa. La discesa ed il rallentamento della crescita, secondo alcuni, non hanno però raggiunto i livelli che ci si attendeva. Il risultato è che, come è noto, ci si avvia verso un periodo natalizio da zona rossa, con l'esclusione di soli quattro giorni dal 24 dicembre al 6 gennaio. L'obiettivo è limitare occasioni di convivialità e soprattutto la mobilità. Ci sono da scongiurare la recrudescenza di una seconda ondata o addirittura l'avvio di una terza, con in mezzo l'incognita di una possibile epidemia di influenza stagionale a fare da corollario.

Tra coloro i quali, da tempo, mantiene una posizione rigorista c'è Walter Ricciardi. Il docente di Igiene dell'Università La Sapienza, nonché consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza, ai microfoni di Sky Tg 24 ha ancora una volta delineato con caratteri chiari gli scenari drammatici che, a suo avviso, potrebbero delinearsi qualora non si mantenga una condotta collettiva adeguata e soprattutto non rispettino le regole. Ha parlato di "battaglia lunga", paventando la possibilità di raggiungere quota "40mila morti a febbraio" in caso di mancato controllo della mobilità.

Coronavirus, Ricciardi spiega cosa sta accadendo

Oggi i livelli di contagio sono alti al punto da aver perso la capacità di tracciamento.

In sostanza non si fa in tempo a individuare un caso e ad andare a isolare tutti i suoi possibili contatti. Per tornare a questo livello occorre far scendere in maniera significativa i dati attuali. Complici le festività natalizie all'orizzonte non sarà facile. "Quello - ha spiegato Walter Ricciardi - che è successo da noi, così come in Germania o in altri paesi, è che la curva epidemica è salita moltissimo".

La curva del Covid potrebbe fare ancora migliaia di vittime

"Quando - ha proseguito - si hanno decine di migliaia di casi al giorno, per farli ritornare ad un livello che è possibile tracciare bisogna aspettare tanto".

La fine delle festività natalizie e la fine di misure stringenti come quelle natalizie non rappresenteranno però uno scollinamento in quello che è il cammino in salito contro il coronavirus.

"È - ha spiegato Ricciardi - una battaglia lunga. Non c'è da illudersi che finisca presto, la cosa importante è che finirà".

Da tempo il medico predica la necessità di un lockdown lungo (un mese e mezzo - due) per arrivare a risultati significativi come quelli avuti la scorsa primavera.. Adesso, però, è il momento di pensare al modo di comportarsi nel prossimo breve periodo. "Se noi - ha precisato - limitiamo la mobilità, stiamo a casa e poi dopo riprendiamo il tracciamento, questa curva la conteniamo. Se continua di questo passo io credo che avremo 40.000 morti a febbraio".