Cosa accadrà dopo Natale e Capodanno? Il giorno dell'Epifania sarà l'ultimo in zona rossa? Probabilmente no. O meglio si illude chi pensa che i primi mesi del 2021, in ragione dell'avanzare del vaccino tra la popolazione, possano rappresentare un momento in cui si tornerà da subito alla normalità. Nella migliore delle ipotesi serviranno mesi e questo presuppone il fatto che bisognerà continuare a fare i conti con misure più o meno rigide, a seconda della situazione epidemiologica di ciascun territorio. Da una parte c'è la pressione degli scienziati come Walter Ricciardi che segnalano addirittura la necessità di un lockdown di un mese e mezzo per evitare il peggio.

Dall'altra c'è la Politica che sarà chiamata a prendere decisioni sulla base di quelle che sono le necessità di far convergere interessi legati alla salute pubblica, ma anche all'economia del Paese. In tal senso risultano significative le dichiarazioni arrivate nelle ultime ore da parte di autorevoli esponenti del governo. Prima è stato il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia a spiegare che ci sarà ancora da stringere i denti in fatto di possibili limitazioni, poi al vice ministro per la Salute Pierpaolo Sileri anticipare che potrebbero esserci ancora degli "stop and go".

Cosa accadrà dopo il 7 gennaio? Boccia anticipa che misure saranno ancora rigide

Il primo a parlare è stato Francesco Boccia. Nel corso della trasmissione di La7 Tagadà gli è stato chiesto cosa ci sarà da attendersi dopo Natale.

Il ministro ha risposto: "Inutile nasconderlo: gennaio, febbraio e marzo saranno mesi in cui dobbiamo camminare provare a fare tutto quello che si può fare, ma ancora con regole molto rigide".

Ricciardi chiede il lockdown, Sileri a L'aria che tira spiega la sua idea

Pierpaolo Sileri, invece, è stato chiamato ad esprimersi proprio sull'opinione espressa da Walter Ricciardi rispetto alla necessità di una serrata totale.

"Rimango - ha detto da ospite de L'aria che tira - della stessa idea di aprile 2020. Servono dei lockdown mirati e chirurgici. Abbiamo ventuno parametri che ci hanno guidato nel momento iniziale della seconda ondata , portando la stragrande maggioranza delle regioni, se non quasi la totalità, ad un livello giallo".

L'obiettivo sembra essere quello di seguire linee guida già adottate con le zone gialle, arancioni e rosse.

Scelta messa da parte solo per il periodo natalizio, dove tutte le contingenze messe in conto in relazione alle feste ha imposto la necessità di misure omogenee.

Poi, stando alle parole di Sileri, ritornerà il sistema messo in campo precedentemente. "Quello - ha precisato il vice ministro - che secondo me è un modello vincente dal punto di vista di controllo. Ci saranno stop and go a seconda dei contagi".