Le immagini dei centri storici affollati nel fine settimana hanno destato diverse discussioni. Tuttavia, l'infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti non si è unito alle critiche verso i cittadini. Il medico ha espresso la sua opinione nel corso della trasmissione di La7 Tagadà e, mentre scorrevano le immagini dello shopping natalizio nelle città, ha inteso analizzare la situazione sotto un altro punto di vista.

Coronavirus: la lettura di Bassetti sui centri affollati

"Le strade con le persone - ha ammesso - certamente dal punto di vista dei contagi non piacciono".

Tuttavia, con un'Italia in zona gialla, quanto si è visto è consentito dalle regole. "Se tutti - ha puntualizzato - si mettono la mascherina e in qualche modo mantengono le distanze non mi pare facciano qualcosa contro la legge".

La sensibilità di molti è stata urtata dal fatto che tutta quella moltitudine di gente abbia finito per riversarsi per le strade. "O - ha dichiarato l'infettivologo - ci si pensava prima o è difficile dire adesso che non si può fare. Al di là del fatto che è evidente che sarebbe meglio riuscire a distanziarsi di più e a differenziare gli orari di uscita".

Lockdown in Italia? Secondo Bassetti meglio prendere altre strade

Tornando, però, a commentare il flusso di immagini del weekend ha aggiunto: "Queste persone qua hanno tutte la mascherina, stanno all'aria aperta e mi pare siano ancora distanziate.

Sinceramente, mi pare non facciano nulla di male".

Nelle ultime ore si torna a profilare una nuova serrata in vista del Natale. Uno scenario che Bassetti pare non condividere. "Credo - ha ammesso - che il buonsenso in questo Paese, lo abbiamo capito, non è nelle nostre corde. Purtroppo si finirà a fare misure stringenti".

La divisione per zone in base al rischio epidemiologico resta, per Bassetti, la scelta migliore ai fini del contenimento del contagio.

"Io - ha proseguito - continuo a pensare che lo strumento dei colori diversi, basandolo sulla situazione epidemiologica locale, sia lo strumento".

Poi ha citato l'esempio della sua Liguria: "Abbiamo l'Rt più basso d'Italia, sotto di noi c'è solo la Sardegna. I nostri ospedali respirano. Io ho un'occupazione di meno del 50% dei posti letto.

É evidente che la situazione della Liguria è molto diversa da quella di altre regioni. Non è che possiamo dire da domani tutti rossi. Abbiamo preso un strumento molto buono, in qualche modo invidiato dalle altre nazioni europee, applichiamolo". "Dire - ha aggiunto - che oggi facciamo un lockdown nazionale sarebbe a dire che quello che abbiamo fatto fino ad oggi non ha funzionato".

Per Bassetti la serrata totale è un'eventualità da tenere in conto, ma solo relativamente a zone circoscritte. "Se ci sarà bisogno - ha dichiarato l'infettivologo - in un'area in cui le cose vanno male, perché i cittadini hanno poco buonsenso, è evidente che si potrà pensare ad una zona rossa che è una specie di lockdown".