Francesco Boccia annuncia “regole molto rigide” almeno fino a fine marzo 2021 per arginare la diffusione del Coronavirus. Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie del governo Conte, è ospite del talk show di La7, Tagadà, nella giornata di martedì 22 dicembre. La discussione con la conduttrice Tiziana Panella si concentra, ovviamente, sull’emergenza pandemica, anche alla luce delle ultime notizie sulla cosiddetta variante inglese del Covid. Ad un certo punto, Panella chiede al suo ospite di illustrare agli italiani quale sarà secondo lui la situazione del nostro Paese al termine delle festività natalizie.
E Boccia non si tira indietro, arrivando appunto a dichiarare che i mesi di gennaio, febbraio e marzo saranno ancora molto duri.
Francesco Boccia a Tagadà: ‘Ognuno di noi deve sentirsi addosso il senso civico’
La conduttrice di Tagadà domanda a Francesco Boccia che cosa accadrà in Italia dopo le feste natalizie, Il ministro replica spiegando che le cose dovrebbero migliorare “se in questi giorni ognuno di noi sentirà addosso il senso civico del rispetto delle norme e se ognuno di noi farà tutti gli sforzi che siamo chiamati a fare”. A questo proposito, Boccia critica aspramente certi comportamenti a cui ha assistito ultimamente, come il non indossare la mascherina o “infilarsi in un assembramento”.
Boccia: ‘Se vado in una strada dove ci sono 10mila persone vado a casa’
Francesco Boccia punta anche il dito contro chi ha accusato il governo di aver riaperto i negozi per poi lamentarsi degli assembramenti. “I negozi nei giorni in cui sono stati aperti - spiega - svolgono una certa attività, tra l’altro con linee guida molto rigorose al loro interno, ma io se vado in una strada in cui ci sono 10.000 persone torno a casa”.
L'annuncio del Ministro: ‘Dobbiamo reggere fino a marzo’
Insomma, chiarisce Boccia, “cosa succederà? Succederà che se manteniamo l’impegno al rigore e al rispetto delle norme”, a gennaio inizierà la campagna vaccinale. “Ma è inutile nasconderlo, dobbiamo reggere, gennaio, febbraio e marzo saranno ancora tre mesi in cui dobbiamo camminare, provare a fare tutto quello che si può fare, ma ancora con regole molto rigide e in sicurezza”, annuncia.
Tiziana Panella cita allora Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, il quale poche ora prima ha chiesto ancora due mesi di lockdown. "Abbiamo bisogno di un periodo almeno analogo” a quello di due mesi del primo lockdown di marzo-aprile, queste le parole di Ricciardi, il quale ha anche aggiunto di temere un "lieve aumento dei casi" di coronavirus, causato dagli assembramenti di questi giorni.