Giuseppe Conte sarebbe pronto a chiudere l’esperienza del governo giallorosso e a tornare a votare. È questo il retroscena pubblicato venerdì 11 dicembre dal quotidiano La Stampa. Secondo il giornale torinese, infatti, il presidente del Consiglio si sarebbe sfogato con un non meglio identificato “ministro del Pd” dopo il discorso pronunciato da Matteo Renzi in Senato. Il leader di Italia Viva, durante il dibattito sulla riforma del Mes, è arrivato anche a minacciare di togliere l’appoggio del suo partito al governo, facendolo così cadere. Minacce politiche che avrebbero indotto Conte a lasciarsi andare a questo duro sfogo.
Lo sfogo di Giuseppe Conte
I giornalisti Carlo Bertini e Ilario Lombardo descrivono il premier come un “uomo deluso e sconsolato” che, mercoledì sera, dopo il discorso di Renzi al Senato, si sarebbe intrattenuto a discutere con un ministro del Pd per circa mezz’ora, pronunciando la durissima frase “a questo punto davvero sarebbe meglio andare a votare”. Conte si sentirebbe “circondato da una sensazione di spaesamento”. Il suo risentimento sarebbe dovuto al fatto che, dopo aver “trascinato la maggioranza compatta” a votare la riforma del Mes, sia ora invece “costretto a parlare di Renzi”.
Conte su Renzi: 'Deve essere lui a sfiduciarmi’
Un risentimento fondato perché, secondo diverse fonti, “questa volta Renzi fa sul serio”.
Preoccupazioni che avrebbero dunque spinto Conte a pronunciare la fatidica frase “sarebbe meglio andare a votare”. Minaccia a cui i membri del suo governo avrebbero risposto consigliandogli invece di “aprire un ragionamento serio sul rimpasto”. La Stampa precisa che si tratta solo di uno “sfogo”, visto che il premier non si sognerebbe nemmeno di aprire lui in prima persona una crisi Politica.
“Deve essere lui a sfiduciarmi, davanti al Parlamento”, avrebbe invece dichiarato Conte riferendosi a Renzi.
Lorenzo Guerini possibile sostituto del premier
Comunque sia, allo stato dei fatti, sottolinea il quotidiano torinese, “Conte sa che non è così scontato andare alle urne”. A preoccuparlo sarebbero le parole di Renzi sulla possibilità che “i numeri per una nuova maggioranza si troveranno”, nel caso in cui si dovesse davvero aprire una crisi di governo.
Il leader di Italia Viva sarebbe infatti certo che i parlamentari del M5S “non si immoleranno per Conte”. Insomma, qualcuno per sostituire l’avvocato pugliese a Palazzo Chigi “si troverà”. La Stampa fornisce addirittura il nome del possibile sostituto di Conte che, in queste ore, girerebbe “insistentemente” tra alcuni pentastellati. Si tratta del ministro della Difesa in quota Pd Lorenzo Guerini, anche se il diretto interessato ha già smentito tale ipotesi.