Fibrillazione altissima nel governo a causa del Recovery plan. Il leader di Italia viva, Matteo Renzi, si oppone duramente all’ipotesi di dare vita ad una task force formata da diverse centinaia di esperti, incaricata di distribuire i quasi 200 miliardi di euro di fondi europei che dovrebbero arrivare a breve. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per il momento non replica, ma i renziani minacciano addirittura di provocare una crisi di governo se le loro lamentele non verranno accolte. Ecco allora che Marco Travaglio interviene in favore di Conte, accusando Renzi (senza nominarlo espressamente, ma definendolo "l'Innominabile") e i suoi colleghi di partito di “banditismo politico”.

Recovery plan: i renziani minacciano la crisi di governo

Sul Recovery plan il governo Conte rischia grosso. Almeno stando alle dichiarazioni di Matteo Renzi e dei suoi fedelissimi. “La struttura di Conte pensa a moltiplicare le poltrone - dichiara Renzi criticando la task force - ma non va a dare una mano ai disoccupati, ai negozi chiusi, a chi soffre. Se le cose rimangono come sono voteremo contro. Per noi un ideale vale più di una poltrona. Circa il rischio di una rottura, spero proprio di no, ma temo di sì”. Gli fa eco la ministra della Famiglia di Italia Viva, Elena Bonetti: “Io sarei pronta a dimettermi nel momento in cui non avessi più la possibilità di rispondere al giuramento che ho fatto”.

Marco Travaglio difende Conte sul Recovery plan

A scendere in campo in difesa delle ragioni di Conte e contro i renziani è però Marco Travaglio. Il direttore del Fatto quotidiano pubblica un editoriale sul suo giornale dal titolo eloquente: “Anonima Rignano” (paese natale di Renzi, ndr). Travaglio ricorda provocatoriamente che da sempre, “quando l’Anonima Sequestri prende qualcuno in ostaggio”, chiede poi un “riscatto” per liberarlo.

E invece, nel caso del Recovery plan, “l’Innominabile” (così il giornalista identifica Mtteo Renzi) e i suoi “sequestrano Conte, ma non dicono cosa vogliono in cambio del suo rilascio”. Si tratterebbe secondo Travaglio di una “nuova fattispecie di banditismo politico: il sequestro di governo a scopo di estorsione imprecisata”.

Travaglio attacca anche Boschi e Bellanova

Insomma, la tesi di Marco Travaglio è che, fino a questo momento, nessuno avrebbe capito che cosa pretendano quelli di Italia Viva in cambio della rinuncia di Conte alla task force per gestire il Recovery plan. Il direttore del Fatto riporta alcune recenti dichiarazioni dei renziani, a suo dire incomprensibili. Oltre a Renzi, a finire nel suo mirino sono anche Maria Elena Boschi, Davide Faraone, Ettore Rosato e la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova. "E allora a quanto ammonta il riscatto? - si domanda il giornalista per concludere - trattandosi di Soliti Ignoti, un piatto di pasta e ceci può bastare”.