Vittorio Sgarbi boccia senza appello la lista dei ministri presentata da Mario Draghi. Il critico d’arte e parlamentare annuncia il proprio voto contrario al nuovo governo guidato dall’ex presidente della Bce. Draghi è salito al Quirinale nella serata di venerdì 12 febbraio con la lista dei 23 ministri da mostrare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tante le conferme rispetto al governo Conte bis, come Luigi Di Maio e Roberto Speranza. Ma anche le new entry non fanno felice Sgarbi che, oltre ai nomi riconfermati, punta il dito in particolar modo contro l’esponente di Forza Italia Mara Carfagna.

La lista dei ministri del governo Draghi che non piace a Sgarbi

Sono dunque 23 i ministri che, insieme al premier, formeranno il governo Draghi. Tra loro ci sono otto donne e otto tecnici. Sono sette i ministri riconfermati rispetto al precedente governo. Tra questi, i nomi che fanno più rumore sono quelli di Luigi Di Maio agli Esteri, Roberto Speranza alla Salute, Dario Franceschini alla Cultura e Lorenzo Guerini alla Difesa. Tra gli ingressi di quello che si presenta per due terzi come un governo politico, ci sono invece tre esponenti di Forza Italia che in passato hanno già ricoperto un ruolo di governo: si tratta di Maria Stella Gelmini, Renato Brunetta e Mara Carfagna. Il nome forte della Lega è invece quello di Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo economico.

Vittorio Sgarbi: ‘Una terribile delusione, governo malato’

Nomi, soprattutto quelli dei politici, che non accontentano affatto Vittorio Sgarbi. Il parlamentare del Gruppo misto pubblica una nota durissima attraverso il suo ufficio stampa per bollare il nuovo governo guidato da Mario Draghi come una “malinconica fotocopia del precedente” con a capo Giuseppe Conte.

Insomma, una “terribile delusione” per Sgarbi che parla addirittura di “governo malato” e ricorda di aver “riposto la massima fiducia” nel premier incaricato. Ma evidentemente le “virtù” di Draghi, chiosa il critico d’arte, non sono sufficienti a fare da contrappeso a quella che Sgarbi individua come una “metastasi di una malattia ben più grave del Covid: incapacità e incompetenza”.

Sgarbi contro Mara Carfagna

Sgarbi inizia poi a passare in rassegna alcuni nomi dei nuovi ministri. Secondo lui, con la conferma di Di Maio, Speranza e Franceschini, si sarebbe cercato esclusivamente di “accontentare, in modo spudorato, tutte le componenti politiche”. Ma il giudizio del parlamentare diventa ancora più critico quando pensa ai “nuovi innesti”, definiti “novità oscene come, per esempio, l’ammiccamento a Forza Italia con la Carfagna”. Il “principale pregio” di quest’ultima, riflette sarcastico Sgarbi, sarebbe quello di aver elaborato la legge sulla prostituzione minorile che avrebbe finito per mandare a processo Silvio Berlusconi per il caso Ruby. Insomma, conclude Sgarbi, “Draghi ha perso un’occasione storica” finendo per deludere gli italiani e, per questo, non otterrà il suo voto favorevole.