In Olanda l'approvazione del coprifuoco era stata particolarmente difficoltosa, dopo che una serie di proteste si erano tenute nel paese per scongiurare l'applicazione del lockdown applicato per la prima volta solo lo scorso dicembre. La misura politica contro la circolazione delle persone (dalle 21:00 alle 04:30, pena 95 euro di multa) non veniva introdotta nel paese dai tempi della seconda guerra mondiale. In un primo momento la norma era stata approvata sotto il governo Rutte il 23 gennaio, ma è stata poi respinta da un tribunale locale, salvo poi essere reintegrata.
Ancora problemi per Rutte in Olanda
Il primo ministro olandese, già famoso in Italia per alcune dichiarazioni poco felici, era riuscito a far approvare il lockdown nel paese durante le ultime feste, dopo diversi tentativi inviati alla Camera a partire dal mese di settembre e continuamente respinti dall'assemblea. La misura non è però riuscita a impedire diverse manifestazioni di alcune organizzazioni politiche contrarie al distanziamento sociale e alla chiusura delle attività economiche in Olanda. Il primo ministro olandese è attualmente dimissionario, dopo uno scandalo che lo ha coinvolto in prima persona e il suo governo dovrebbe rimanere in carica fino al 17 marzo.
Una sentenza inaspettata
Nella mattina del 16 febbraio un tribunale dell'Aia ha inaspettatamente ordinato al governo di annullare le misure: "il coprifuoco va revocato immediatamente" si legge nella sentenza, che ritiene la misura una "violazione di vasta portata del diritto di libertà di movimento e alla privacy", varata peraltro sulla scorta di un processo normativo riservato alle emergenze tra le quali, a parere del tribunale, non rientrerebbe l'attuale pandemia da Coronavirus che nel paese ha già causato oltre 1 milione di casi.
La sentenza, oltre a mettere gravemente in imbarazzo il governo dimissionario, era stata accolta con grande favore dai diversi movimenti negazionisti d'OIanda, ma prontamente era giunto all'esame dei magistrati il ricorso in appello già nella giornata di oggi.
Il ricorso immediato
La corte d'appello ha dato in secondo luogo notizia che la richiesta del governo è stata accolta favorevolmente: la sentenza del tribunale distrettuale dell'Aia è stata quindi ribaltata in appello e ora il coprifuoco sembra essere rientrato nell'alveo della legalità e verrà pertanto messo in pratica, come comunicato dallo stesso primo ministro in un tweet.
De avondklok geldt, ook vanavond.
Het coronavirus is nog niet onder controle. Het blijft belangrijk om thuis te blijven, zo min mogelijk mensen te ontmoeten en je aan alle maatregelen te houden, zoals de avondklok.
Meer informatie ⤵️https://t.co/7fEuP1tEmN#AlleenSamen pic.twitter.com/FHbIrDCGTR
— Mark Rutte (@MinPres) February 16, 2021
Olanda: continuano le proteste
Da giorni ormai si susseguono le proteste, che hanno finora causato oltre 600 arresti, proprio per l'approvazione del coprifuoco in vigore tra le 21:00 e le 04:30 avvenuto lo scorso 23 gennaio.
Tra le varie azioni compiute dai manifestanti si annoverano il rogo di un centro tamponi (fortunatamente senza vittime), e diverse manifestazioni ad Amsterdam, Eindhoven e Rotterdam, che hanno costretto la polizia all'utilizzo dei cannoni ad acqua e dei lacrimogeni, oltre allo schieramento di alcuni reparti della polizia militare reale a cavallo.
Dalle manifestazioni, organizzate su Telegram (in alcuni casi anche da gruppi di destra e anti immigrazione) la maggioranza della popolazione si è dissociata, organizzando anzi diverse raccolte di crowdfunding per sostenere le imprese locali, toccate sia dalle misure governative che dai manifestanti. Non è da escludere che le diverse proteste, andate in scena contemporaneamente nel paese, siano da ricondursi alle elezioni che si terranno in Olanda il prossimo marzo. L'attuale premier in carica, Mark Rutte, ha infatti dichiarato che non cercherà alleati tra i partiti della destra olandese, dopo averli definiti "disgustosi, omofobi e razzisti".