Walter Ricciardi diventa suo malgrado il personaggio politico e mediatico del momento. La proposta del consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, di imporre un lockdown intensivo in tutto il Paese sta infatti facendo discutere. Ricciardi si dice molto preoccupato dalla rapida diffusione anche in Italia delle varianti del Coronavirus, come quella inglese, brasiliana e sudafricana. L’unico modo per bloccarla, sostiene, è quello di introdurre regole e divieti molto più stringenti di quelli attualmente previsti. Un lockdown duro ma breve è quello che ci vuole secondo il medico.

Ma il polverone suscitato dalle sue affermazioni induce il Corriere della Sera a ipotizzare che dietro questo suo atteggiamento ci sia il “nervosismo” per non essere stato nominato ministro da Mario Draghi proprio al posto di Speranza.

Walter Ricciardi ‘rumoroso, ingombrante e incauto’

I guai mediatici e politici per Walter Ricciardi cominciano nella giornata di domenica 14 febbraio, quando il consulente di Speranza ribadisce più di una volta, anche nello studio Rai di Fabio Fazio, la necessità di imporre un lockdown intensivo anche se breve nel nostro Paese. Una pioggia di critiche, dai politici come Matteo Salvini ai suoi colleghi come Matteo Bassetti. Anche se non mancano le manifestazioni di solidarietà come quelle espresse dai medici Andrea Crisanti e Massimo Galli.

Al coro di chi attacca Ricciardi si aggiunge anche il Corriere della Sera. “Sempre molto rumoroso, molto incauto, molto tutto”, lo definisce infatti il giornalista Fabrizio Roncone.

La voce sulla delusione di Ricciardi per non essere diventato ministro

Secondo il quotidiano milanese, poi, queste le parole testuali riportate sul Corriere, “gira voce che la cannonata mediatica delle ultime ore sia frutto di puro nervosismo.

Ricciardi pensava infatti di diventare ministro” della Salute proprio al posto del suo "consigliato" Roberto Speranza. Anche se, chiosa Roncone, non è ancora ben chiaro “chi gli abbia messo in testa una simile possibilità”. L’ipotesi ironica del giornalista è che Ricciardi si sia addirittura “fomentato da solo”, oppure che un suo “amico mitomane” gli abbia fatto credere che il premier Draghi lo volesse nella sua squadra.

‘Epidemia meno pericolosa di un’influenza stagionale’

Dopo questa poco lusinghiera introduzione, il giornalista del Corriere non si ferma, decidendo di scavare nel passato di Ricciardi. Nel febbraio di un anno fa il medico aveva infatti dichiarato che l’epidemia di coronavirus “si rivelerà meno pericolosa di un’influenza stagionale”. Per non parlare della sua uscita sulle mascherine che, a suo dire, “alle persone sane non servono a niente”. E poi, ancora, “il coronavirus va posto nei giusti termini. Su 100 persone malate, 80 guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi seri ma gestibili, muore solo il 5%”.