Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge sulla crisi idrica che stabilisce degli interventi accelerati per lo studio e la realizzazione delle nuove infrastrutture idriche , la possibilità di creare in autonomia vasche per la raccolta di acque piovane entro un volume stabilito, l'aumento di capienza degli invasi, il riciclo di acque reflue depurate per irrigare campi e terreni e la realizzazione degli impianti di desalinizzazione.
Il decreto prevede anche multe per chiunque estragga o utilizzi acqua pubblica senza autorizzazione: sono previste sanzioni tra gli 8mila e i 50mila euro.
La crisi idrica italiana
Per contenere il problema della siccità il Consiglio dei Ministri ha deciso di puntare su una cabina di regia e sul commissario straordinario nazionale. A quest' ultimo è affidato il potere di sostituire gli enti locali e i concessionari che non realizzeranno gli interventi.
In Italia si sono verificati circa tre periodi di siccità negli ultimi 10 anni. L'altissimo tasso di evaporazione delle acque dei canali artificiali, lo scarso quantitativo di riserve idriche e le insufficienti precipitazioni piovose rendono la situazione ancora più seria e difficile.
Anche il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) prevede un investimento di 2 miliardi entro la fine del 2026 sul tema idrico.
Stretta collaborazione tra la Cabina e il Commissario
La cabina di regia, presieduta attualmente dal premier Giorgia Meloni o con sua delega dal Ministro delle Infrastrutture, è una struttura nazionale che ha il compito di studiare esatti piani operativi per una specifica tematica e utilizzare i fondi disponibili per attuare in modo tempestivo gli interventi.
La cabina di regia comprende i Ministri delle infrastrutture, dell'Ambiente, del Pnrr, dell'agricoltura, degli affari regionali e dell'economia e della protezione civile, oltre al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio delegato per gli investimenti pubblici. Il commissario straordinario, invece, è un ufficiale di governo incaricato a tempo determinato a cui sono affidate azioni urgenti e straordinarie.
L'obiettivo di entrambi sarà quello di far andare in porto il prima possibile le procedure per gli interventi sulla rete idrica, per l'utilizzo delle acque agricole depurate e per i dissalatori, accelerando e semplificando i lavori.
L'attuale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nonché vicepremier, ha presentato il testo del decreto nel quale spiega i compiti della cabina di regia. Entro 30 giorni quest'ultima avrà il dovere di individuare le opere più urgenti da affidare al commissario straordinario e alla scadenza ci sarà la prima riunione: in caso di inadempimenti, egli sarà sostituito.
Il commissario straordinario sarà nominato entro 10 giorni dall'entrata in vigore del decreto e resterà in carica fino al 31 dicembre 2023, con possibile proroga del suo incarico di un anno.
Il suo obiettivo, in stretta collaborazione con la struttura di cabina di regia, formata da ben 25 persone, sarà quello di far rientrare l'allarme siccità. A tal fine anche le sette autorità di bacino presenti in Italia, verranno costantemente monitorati riguardo i loro utilizzi idrici da un osservatorio permanente.