La recente riforma del lavoro in ambito sportivo ha raggiunto un passaggio cruciale nel suo percorso di attuazione. Con la pubblicazione del Decreto Legislativo 120/2023 sulla Gazzetta Ufficiale numero 206, le ultime modifiche alla legge delega di riforma dello sport (legge 86/2019) sono state consolidate.

Il cuore di questa riforma è centrato sulla creazione di un contesto sportivo che promuova l'equità, la sostenibilità e l'inclusione.

Modifiche ai decreti attuativi

Queste modifiche si concentrano principalmente sul Decreto Legislativo 36/2021, entrato in vigore il 1° luglio di quest'anno, ma interessano anche altri quattro decreti attuativi (decreti legislativi 37, 38, 39 e 40 del 2021).

Questo risultato è stato ottenuto attraverso il decreto legislativo 120/2023, noto come il provvedimento di correzione dei decreti attuativi della legge di riforma dello sport (legge 86/2019), che è stato reso pubblico ieri.

Focus sul Decreto Legislativo 36/2021

Questo testo si concentra principalmente sul decreto legislativo 36/2021, che riguarda il lavoro nel settore sportivo ed è entrato in vigore il 1° luglio di quest'anno. Inoltre, apporta anche alcune modifiche agli altri quattro decreti attuativi (decreti legislativi 37, 38, 39 e 40 del 2021).

Agevolazioni e innovazioni nel lavoro sportivo

Il decreto introduce una serie di agevolazioni e innovazioni significative nel campo del lavoro sportivo.

Inizialmente, il limite di tempo settimanale entro cui una prestazione può essere considerata lavoro autonomo è stato aumentato da 18 a 24 ore. Questa modifica era stata proposta più volte nei mesi precedenti, in particolare durante le audizioni parlamentari sulla riforma che si sono svolte tra aprile e maggio di quest'anno.

Inoltre, tutti i lavoratori con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) saranno esenti dal pagamento dell'Inail, ma saranno ancora coperti dall'assicurazione obbligatoria. Per i collaboratori coordinati e continuativi, sarà inoltre prevista l'esenzione dall'imposta regionale sulle attività produttive (Irap) per tutti i compensi inferiori a 85.000 euro all'anno.

Sostegno contributivo al settore sportivo

Il settore sportivo riceverà anche sostegno a livello contributivo. Questo rappresenta uno degli aspetti più significativi della riforma, poiché si mira a garantire tutele anche nei settori sportivi dilettantistici, che finora erano praticamente esenti da obblighi contributivi (esclusi il calcio, il basket, il ciclismo e il golf). Prima delle correzioni, era già previsto uno sconto del 50% sui contributi fino al 2027.

Contributi alle associazioni sportive più piccole

Oltre a ciò, il nuovo decreto introduce una misura che comporta effettivi pagamenti alle associazioni sportive più piccole. Questo consiste nel riconoscimento di un contributo calcolato in base ai contributi previdenziali versati sui compensi dei lavoratori sportivi con contratti di collaborazione coordinata e continuativa.

Questo contributo sarà erogato alle associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte nel Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche, purché abbiano realizzato ricavi inferiori a 100.000 euro nell'anno precedente.

Chiarezza sulle mansioni dei lavoratori sportivi

Inoltre, il decreto fornisce ulteriori chiarimenti sulle mansioni e il riconoscimento dei lavoratori sportivi. Viene stabilito che un lavoratore sportivo è qualsiasi individuo iscritto che svolge mansioni rese necessarie dalle normative tecniche della disciplina sportiva in cui è coinvolto, in cambio di un compenso. Per evitare interpretazioni errate, il decreto stabilisce che le mansioni rilevanti saranno elencate dal Ministero dello Sport.