La città di Derna, che si trova nella parte orientale della Libia, è stata travolta da un'improvvisa inondazione di acqua e fango dopo il crollo di due dighe, causato dalle intense piogge portate dalla tempesta tropicale Daniel. La situazione nella città è critica, con i cadaveri sparsi ovunque e la popolazione in stato di shock, in cerca di assistenza dalla comunità internazionale.
Il ministro dei Trasporti aerei del governo di stabilità nazionale libico, Hisham Chkiouat, ha descritto la situazione dicendo che "il mare continua a restituire corpi".
Il bilancio
Le operazioni di soccorso sono in corso, con squadre che cercano tra il fango, tra le macerie degli edifici distrutti, sulle strade e lungo la costa alla ricerca di vittime. Attualmente, il numero delle vittime è stato confermato a oltre 5.300. Gli ospedali e le strutture mortuarie sono sopraffatti e, dato che i cimiteri sono pieni, è stato necessario seppellire le vittime in fosse comuni.
Il bilancio delle vittime potrebbe aumentare ulteriormente, poiché si stima che manchino ancora 10mila persone all'appello. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni riporta che più di 30mila persone sono sfollate.
La disperazione tra i superstiti è palpabile, con testimonianze che descrivono la presenza di cadaveri ovunque, per strada, tra le rovine e in mare.
Molti cittadini chiedono aiuto alla comunità internazionale.
Italia pronta a inviare aiuti
La Giordania ha già inviato aiuti umanitari con un aereo cargo militare, mentre l'Italia e la Francia stanno coordinando gli sforzi di soccorso europei. Anche la Turchia sta fornendo assistenza. Le zone colpite hanno bisogno di tutto: cibo, acqua, medicinali, squadre di soccorso per salvare i superstiti e recuperare i corpi, nonché personale medico per assistere i feriti.
Medici senza frontiere ha annunciato l'invio di una squadra di emergenza in città per valutare le necessità sanitarie, fornire kit medici per i feriti e sacchi mortuari.
Danni rilevanti sono stati registrati anche a Bayda e Susa nell'est del paese. In queste aree, un centro medico è stato allagato e molte famiglie sono state costrette a sfollare.
Le Nazioni Unite hanno promesso un contributo di 10 milioni di dollari per sostenere la popolazione libica. Il governo di Tripoli ha inviato aiuti all'est del paese colpito dalla catastrofe.
La Libia è già afflitta da una lunga e sanguinosa guerra civile che dura da oltre dieci anni, con divisioni politiche e territoriali complesse. La zona è anche punto di partenza delle persone che cercano di raggiungere l'Europa, e che spesso vengono arrestate, picchiate, torturate e tenute in centri di detenzione che somigliano a lager.