In una recente intervista al quotidiano Il Foglio, Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e Mondadori, ha espresso serie preoccupazioni riguardo alle prime mosse del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Secondo Berlusconi, sebbene alcune iniziative abbiano portato vantaggi immediati agli USA, la strategia di mettere continuamente sotto pressione gli altri Paesi potrebbe trasformarsi in una forza centrifuga capace di dividere la comunità occidentale. Ha dichiarato: "Spero davvero che il Paese che è sempre stato il principale garante dell'Occidente non abbia ora un presidente che ambisce a diventare lui il 'rottamatore' dell'Occidente stesso".

L'Europa e la guerra in Ucraina: la necessità di un compromesso

Affrontando il tema del conflitto tra Russia e Ucraina, Marina Berlusconi ha sottolineato l'inevitabilità di un compromesso per porre fine alle ostilità. Tuttavia, ha ribadito che tale compromesso non dovrebbe coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca. "All'Ucraina spettano le garanzie necessarie per la sua sicurezza e la sua indipendenza", ha affermato, aggiungendo che una pace raggiunta a scapito di Kiev e dell'Europa non sarebbe auspicabile. Inoltre, ha esortato l'Unione Europea a fare una seria autocritica qualora venisse esclusa dalla soluzione del conflitto.

Critiche alle Big Tech: "Concorrenza sleale e dittatura dell'algoritmo"

Nell'intervista, la presidente di Fininvest ha anche affrontato il tema delle grandi aziende tecnologiche, evidenziando un problema di concorrenza sleale "grande come una casa". Ha criticato il potere delle Big Tech di imporre nella vita quotidiana quella che ha definito la "dittatura dell'algoritmo", sollevando interrogativi sulla loro influenza e sul controllo esercitato sulle informazioni e sulle scelte degli individui .

Il discorso di JD Vance in Europa: un monito sulla democrazia

Parallelamente, durante la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha suscitato dibattito con un discorso focalizzato sulle sfide interne dell'Europa. Vance ha espresso preoccupazione per un presunto arretramento rispetto ai valori fondamentali condivisi tra Europa e Stati Uniti, affermando che la minaccia più grande per l'Europa proviene dall'interno, piuttosto che da attori esterni come Russia o Cina.

Ha sottolineato l'importanza di rispettare la volontà popolare e ha criticato le istituzioni europee per aver annullato elezioni e limitato la libertà di espressione in alcuni contesti. Molti analisti vedono in questo una scelta ben precisa di attaccare le istituzioni democratiche europee e sostenere i partiti di estrema destra che da anni cercano di distruggere l'Unione dall'interno. I rischi di questa nuova posizione degli Stati Uniti nei confronti dell'Europa è da una parte il lento declino delle relazioni transatlantiche, dall'altra il rafforzamento della Russia e della sua influenza sull'Europa.