L'11 marzo 2025, la Groenlandia ha vissuto una svolta politica significativa con le elezioni parlamentari che hanno visto la vittoria del partito di centro-destra Demokraatit. Questo partito liberale, guidato da Jens-Frederik Nielsen, ha ottenuto il 29,9% dei voti, conquistando dieci seggi nel parlamento groenlandese, l'Inatsisartut. Si tratta di un incremento notevole rispetto al 9% ottenuto nelle precedenti elezioni del 2021

Al secondo posto si è classificato il partito Naleraq, che promuove una rapida indipendenza dalla Danimarca, con il 24,5% dei voti e otto seggi. I partiti storici Inuit Ataqatigiit e Siumut, che hanno dominato la scena politica groenlandese per decenni, hanno subito una significativa flessione, ottenendo rispettivamente il 21,4% e il 14,7% dei voti.

Le implicazioni per l'indipendenza

La vittoria di Demokraatit rappresenta un cambiamento nella politica groenlandese verso l'indipendenza. Il partito sostiene un approccio graduale alla separazione dalla Danimarca, enfatizzando la necessità di sviluppare un'economia autosufficiente prima di intraprendere passi decisivi. Questo approccio contrasta con la posizione di Naleraq, che spinge per una separazione immediata e propone un trattato di libera associazione con gli Stati Uniti in cambio di investimenti e sicurezza.

La Groenlandia, pur godendo di ampia autonomia, dipende economicamente dalla Danimarca, che fornisce sovvenzioni annuali che coprono circa la metà del bilancio dell'isola. Pertanto, una transizione verso l'indipendenza richiede una pianificazione attenta per garantire la stabilità economica e sociale.

La reazione alle proposte degli Stati Uniti

L'interesse degli Stati Uniti per la Groenlandia non è una novità. Già nel 2019, l'allora presidente Donald Trump aveva espresso l'intenzione di acquistare l'isola, suscitando reazioni contrastanti. Recentemente, Trump ha rinnovato il suo interesse, proponendo investimenti significativi in cambio di un maggiore controllo sulla regione.

Tuttavia, Jens-Frederik Nielsen ha respinto fermamente queste proposte, affermando che la Groenlandia non è in vendita e che il futuro dell'isola sarà deciso esclusivamente dai suoi abitanti.

La strada verso l'autosufficienza economica

Per raggiungere l'indipendenza, la Groenlandia deve diversificare la propria economia. Oltre alla pesca, che rappresenta una risorsa tradizionale, l'isola possiede giacimenti di minerali rari e terre rare, fondamentali per le tecnologie moderne. Tuttavia, lo sfruttamento di queste risorse è ostacolato da costi elevati e condizioni climatiche estreme. Il governo di Nielsen punta a sviluppare il settore minerario e a promuovere il turismo artico per ridurre la dipendenza dalle sovvenzioni danesi.

Curiosità: il sito UNESCO Aasivissuit – Nipisat

Oltre alle questioni politiche ed economiche, la Groenlandia vanta un patrimonio culturale di grande rilevanza. Un esempio è il sito Aasivissuit – Nipisat, riconosciuto dall'UNESCO nel 2018 come Patrimonio dell'Umanità. Questo territorio, che si estende dall'isola di Nipisat alla zona glaciale nord-orientale, testimonia oltre 4.200 anni di storia delle culture inuit e delle loro tradizioni legate alla caccia e alla pesca. I ritrovamenti archeologici includono abitazioni invernali e utensili in selce, offrendo una finestra sulle antiche pratiche di sussistenza in un ambiente estremo.