Per il prefetto di Roma Franco Gabrielli si profila una settimana intensa, l'intenzione sarebbe quella di chiudere il dossier di Mafia Capitale entro una decina di giorni, per poi potersi dedicare a quello sul Giubileo. Il destino di Roma si baserebbe sul Testo unico degli enti locali sullo "scioglimento dei consigli comunali conseguente a fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso", o meglio, sulla sua interpretazione.

La commissione d'inchiesta sembra orientata nel concludere che il reato di associazione mafiosa non coinvolga direttamente il sindaco Marino e la sua maggioranza, ma solo componenti della precedente giunta.

Eppure nel 2014 la giunta Marino ha proseguito sulla via tracciata dagli attuali indagati, alle gare d'appalto sono state preferite le proroghe ed i soldi finivano sempre agli stessi. Le cooperative di Buzzi, attualmente detenuto nel carcere di Nuoro, erano ovunque. Lì dove c'era un'emergenza, queste erano pronte ad approfittarne: il campo rom di Castel Romano, l'emergenza Nord Africa per i minori non accompagnati, le case d'accoglienza per detenuti o ex detenuti.

Gli investigatori hanno individuato nella "Sartim immobiliare" la cassaforte dove confluiva il denaro dell'organizzazione criminale, circa 16 milioni di euro. La Sartim, con sede a Roma in viale Palmiro Togliatti è infatti controllata per il 48% dalla Cooperativa 29 Giugno che si occupa prevalentemente dell'inserimento lavorativo di ex detenuti e immigrati.

Il patrimonio immobiliare di 2.750 metri quadrati ospitava una casa di accoglienza per le categoria protette, principalmente anziani e ragazze madri. È previsto che la struttura per il momento continui a funzionare.

Buzzi accusato di associazione mafiosa, corruzione aggravata e turbativa d'asta, ha nel frattempo trovato anche il tempo per denunciare la sua ex amante, una barista 32enne, con una figlia piccola, che in cerca di un aiuto economico, dopo molte promesse non mantenute, l'aveva minacciato di dire tutto alla moglie.