Sabato 13 giugno si è svolta a Roma la quarta tappa dell'Onda Pride 2015, che si è aperto con Verona, Benevento e Pavia il 6 giugno. Una festa colorata e gioiosa, un fiume di persone che ha sfilato per le vie della capitale, da Piazza Della Repubblica a Piazza Venezia. Ad accompagnare i 20 carri allestiti a tema ed inondati di musica sono stati 250 mila i partecipanti secondo gli organizzatori, numero poi salito a 500 mila a fine giornata, come riportato anche dai quotidiani La Repubblica, La Stampa ed il Corriere della Sera.
Tra di loro coppie omosessuali ed etero, single, drag queen, trans e tante famiglie con bambini che hanno voluto manifestare perché i diritti di tutti siano riconosciuti senza discriminazione di genere ed orientamento sessuale, per un Paese in cui si possa "scegliere, amare e vivere con pari opportunità, dignità e tutele", come recita il Manifesto dell'Onda Pride.
Manifesto per i diritti LGBTI
Ma cosa rappresenta questa sigla? Il primo passo per il rispetto è conoscerne il significato completo, perché "la diversità è la vera condizione naturale di tutti gli esseri viventi ed è pertanto ciò che più ci accomuna al di là di ogni etichetta o appartenenza" - manifesto del RomaPride2015. Il sito di "Scuole Attive contro l'omofobia" di Amnesty International ci aiuta a rispondere alla domanda:
- Lesbica: "donna attratta fisicamente ed emotivamente da un'altra donna"
- Gay: "uomo attratto fisicamente ed emotivamente da un altro uomo"
- Bisessuale: "persona che si sente affettivamente e sessualmente attratta da persone di entrambi i sessi"
- Trangender: "una persona in cui identità biologica, socio-culturale e psicologica non coincidono, che rifiuta lo "stereotipo di genere", la suddivisione binaria in maschile e femminile, non identificandosi con nessuno dei due"
- Intersessuali: "molteplicità di condizioni in cui si trova chi nasce con un apparato riproduttivo, e/o un'anatomia sessuale, e/o una situazione cromosomica che variano rispetto alle definizioni tradizionali di femminile e maschile"
Queste non devono essere etichette ma piuttosto il desiderio e la richiesta di essere riconosciuti e tutelati come esseri umani.
Forse qualcosa sta cambiando o almeno questa è stata la sensazione che ha avuto chi, sfilando nel serpentone arcobaleno, si è voltato ed ha scorto gruppi di boyscout (la mattina all'incontro con Papa Francesco) che dai lati della strada mostravano i cartelli "Lo stesso amore, gli stessi diritti", la campagna sostenuta da 38 associazioni tra cui Arci Gay ed Amnesty International.
Questi giovani sono stati accolti da sorrisi e forti applausi da parte di tutti, per ricordarci che il Pride è una grande festa nella quale si possono riconoscere tutti coloro che hanno a cuore il prossimo ed i diritti umani.