Si sta scatenando una nuova bufera sul "concorsone" dei vigili urbani a Roma, per 300 posti da istruttore. Ben l'85% dei 2.671 candidati è stato respinto alla prova scritta, ma tra i promossi spicca Irene Turchetti, 30 anni, nipote di Salvatore Buzzi, braccio destro del boss di Mafia Capitale Massimo Carminati. La candidata fu già promossa nel precedente concorso, con un punteggio di 9.8, (stavolta ha ottenuto un punteggio di 7) ma la prova fu bloccata pochi giorni più tardi a causa delle buste che avrebbero permesso di leggere i nomi in trasparenza.

Nelle intercettazioni tra lo zio della candidata e Angelo Scozzafava, che faceva parte della commissione d'esame, si faceva poi esplicito riferimento ai favori legati al concorso. L'ennesima notizia che nessun giovane in cerca di lavoro vorrebbe leggere, che pesa notevolmente sulla credibilità dei concorsi nel nostro paese.

Il nome del dirigente Scozzafava è legato anche ad altri scambi di favore con Buzzi, al quale aveva chiesto un'interlocuzione con il vicesindaco Luigi Nieri, in cambio dell'aiuto sulla gara per l'emergenza abitativa. Scozzafava è accusato di aver modificato anche l'esito di altre gare, in particolare quella regionale per il Recup. Inoltre possedendo già da tempo una palestra, aveva chiesto al municipio "ex18esimo" di prendere un locale pubblico per organizzare una palestra sociale e si era rivolto a Buzzi spiegando che "Buzzi è la persona che si sapeva muovere da quel punto di vista.

Aveva contatti con la giunta del sindaco Marino, era l'unico che conoscevo che poteva andare a parlare con l'assessore al patrimonio che era Nieri."

Non è da sorprendersi dunque se anche in occasione di questo concorso i sospetti siano molti, i risultati del "concorsone" precedente risultano essere in moltissimi casi ribaltati e in molti aspiranti istruttori hanno richiesto di poter accedere agli atti, soprattutto per poter confrontare i risultati dei due compiti scritti. Il rischio, dicono i sindacati, è che i 300 posti disponibili rimangano vacanti.