L'edilizia economica abitativa nel P.d.Z. Tor Vergata non va in porto. Da cinque anni il Consorzio AIC, che ha costruito per decenni tante case in edilizia economica nei Piani di Zona dati in convenzione dal Comune di Roma in diritto di superficie, detiene le quote di prenotazione degli alloggi di famiglie bisognose di una casa senza però costruirla.
La situazione è arrivata ad un limite estremo con il rifiuto del Commissario Straordinario per la Provvisoria Gestione di Roma Capitale, Prefetto Tronca, di firmare la Delibera per il Rinnovo della Convenzione con AIC proprio per il Piano di Zona Tor Vergata.
Le famiglie si trovano senza casa e con i loro risparmi congelati nelle casse del Consorzio AIC il quale, per il momento, non intende restituirle. Molti cittadini avevano dato quote fino ad euro 40 mila, frutto dei risparmi di una vita, nella speranza di poter accedere ad un alloggio ad edilizia agevolata. In cinque anni le situazioni familiari possono essere cambiate, in alcuni casi, figli all'epoca adolescenti, sono ormai addirittura fuori casa per scelte di lavoro o di studio e sono dunque venute meno le ragioni stesse dell'investimento in un alloggio il quel luogo.
Alcuni si sono rivolti direttamente al Gabinetto del Prefetto Tronca e una impiegata, Sig.ra Catalfo, ha dichiarato che "il Commissario non ha firmato la Delibera per il Rinnovo della Convenzione con il Consorzio AIC per seri problemi", senza però specificare quali.
Ha aggiunto che ormai egli firma solo l'Amministrazione Ordinaria e dunque le famiglie che da cinque anni hanno i loro soldi nelle mani del Consorzio AIC sono disperate e non rimane loro che il ricorso agli avvocati per riavere almeno il proprio denaro, scelta anche questa dettata dal fondato timore di non vedere più il proprio sudato gruzzolo.
Una situazione non chiara nemmeno per il Vicepresidente del Consorzio AIC, Sig. Carlo Proietti, il quale dichiara di non conoscere le ragioni del rifiuto della firma del Commissario Straordinario Prefetto Tronca in quanto, a suo avviso, tutte le carte del Rinnovo della Delibera sarebbero assolutamente a posto.
CASE A RISCATTO E MISURE PER EMERGENZA ALLOGGIATIVA
L’emergenza alloggiativa può e deve essere superata. La casa non può essere un privilegio. È necessario trovare soluzioni adeguate che diano risposte concrete e durature, non volte esclusivamente a gestire il momento rimandando il problema che prontamente si ripropone a distanza di qualche mese o di qualche isolato. Risposte in grado di tutelare la dignità delle persone, iniziando dai cittadini che da anni attendono, purtroppo vanamente, di ottenere un alloggio dalle istituzioni. Sono convinta che una gestione sana del patrimonio comunale possa consentire di assegnare mille alloggi all’anno a chi è in graduatoria e ha diritto alla casa, invece delle attuali cento assegnazioni l’anno.Il mio programma per l’emergenza casa prevede che siano venduti alle famiglie in regola che li abitano 30.000 alloggi comunali: almeno il 90% di loro è pronto ad acquistarle, chi non può farlo resterà tranquillamente al suo posto. Con i soldi incassati e con quelli risparmiati dalle manutenzioni saranno costruiti nuovi alloggi o direttamente comprati sul mercato. Ci sono quindi le condizioni ideali per reperire le case che mancano per dare alle migliaia di famiglie in difficoltà il tetto che meritano. E lo farò privilegiando il meccanismo della “casa a riscatto”: chi paga regolarmente l’affitto e ne cura la manutenzione, acquista gradualmente la proprietà, fino a riscattarla al termine del percorso.