Ci risiamo. Arriva la bella stagione, i turisti affollano le nostre strade e noi che facciamo? Li pizzichiamo con prezzi salatissimi. O forse sarebbe meglio dire "dolcissimi", dato che in questo caso si tratta di caffè e cornetto, delizie nostrane per eccellenza. Non bastava l'inchiesta sui certificati di morte a pagamento che in questi giorni sta portando discredito all'amministrazione comunale; lo scoop de Il Messaggero, che in realtà rende nota una pessima abitudine di troppi esercizi commerciali della capitale e di tutta Italia, riguarda quanto andiamo a raccontare.
La denuncia di un'interprete turca: al Pantheon i prezzi gonfiati per i turisti
Il 15 maggio scorso un'interprete turca scrive sulgruppoFacebook "Vcn Roma", un gruppo creato da e per stranieri in viaggio a Roma, di aver ordinato al bar Don Nino, vicino al Pantheon, un cappuccino ed un cornetto e di averlo pagato 2 euro e 20. Una seconda cliente, però, sua amica, avrebbe pagato la stessa cosa più di 5 euro. La signora ha anche scritto che oltre a non ricevere scuse, i gestori del bar si sono mostrati con lei molto maleducati. Ecco che i giornalisti de Il Messaggero vogliono vederci chiaro e contattano il bar. A rispondere alla denuncia è una commessa, nell'articolo chiamata Giulia, responsabile del bar.
Secondo lei i turisti occupano per un tempo maggiore i tavoli, dove il servizio notoriamente costa di più, edutilizzanoil wi-fi gratis.Quindi la motivazione sembrerebbe plausibile.
Con le telecamere nascoste si scopre l'inganno
Per verificare se la spiegazione data dalla responsabile del bar corrisponda a verità, ecco che i giornalisti in questione si recano al bancone del barin data 18 maggio e ordinano una spremuta.
Costo: 3,50 euro. Dopo pochi minuti una turista spagnola ordina la stessa cosa ed ottiene la stessa spremuta ma a 5,00 euro. I prezzi esposti del resto (forse i gestori sperano nell'ignoranza della lingua?) parlano chiaro. Perchè allora ai turisti si applicano tariffe diverse? E' quello che hanno chiesto i giornalisti al titolare del locale.
Lo stesso, Giuseppe Pagliaro, prima nega, poi prova a giustificarsi dicendo che la ragazza spagnola era seduta al tavolo, ed infineè costretto ad ammettere lo sbaglio (se di sbaglio realmente si tratta) quando gli vengono mostrare le immagini riprese dalla telecamera. Ecco le sue parole: "forse ci sarà stato un errore, non si saranno capiti con il cameriere...nessuno si è mai lamentato". A quanto pare qualcuno invece lo ha fatto. Se dovesse capitare anche a voi, però, fate attenzione a chi vi rivolgete. Potreste incappare, oltre al danno la beffa, in uno dei vigili indagati perché cancellavano multe agli amici.
Questi episodi purtroppo fanno male non solo a Roma, ma arrecano un danno al nostro bel paese.
Chi potrebbe biasimare quei turisti se non tornassero più?
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