Nelle prime ore della giornata di oggi, due fratelli romani soci in affari sono finiti sul registro degli indagati per evasione fiscale. La Guardia di Finanza ha scoperto che i due, consulenti assicurativi esperti in infortunistica stradale, negli scorsi anni hanno evaso una cifra che si aggira intorno ai 25 milioni di euro.

Un’indagine partita nel 2014

L’indagine è partita due anni fa. Uno dei due, dopo la prima ‘visita’ delle fiamme gialle, aveva in qualche modo ottenuto la residenza nel Principato di Monaco per rendere più difficili le indagini sul loro conto.

Ma la GdF è riuscita a tracciare comunque i loro guadagni del periodo 2009-2013, stimati intorno ai 70 milioni, di cui solo una minima parte veniva dichiarata all’Agenzia delle Entrate. Oggi gli sviluppi dell’indagine, di cui si sono occupate le fiamme gialle di Tivoli e la Procura della Repubblica, hanno portato al sequestro di alcuni immobili di valore appartenenti ai due fratelli evasori. Questi ultimi, una volta scoperti, avevano provato a trasferire i propri soldi a Monaco con la complicità di amici e parenti, ma gli uomini delle fiamme gialle avevano già scoperto il loro giro d’affari in nero. Oggi le autorità finanziare hanno fatto in modo che le loro proprietà venissero confiscate, prima che la giustizia emetta un verdetto definitivo riguardo la maxi evasione perpetrata.

I due possedevano diversi immobili dall’alto valore immobiliare: tre ville nei pressi del Lago di Bracciano con piscina; un attico, un superattico e un immobile adibito ad ufficio in pieno centro a Roma (quartiere Aurelio), oltre ad altri immobili di minori dimensioni.

Evasione di 25 milioni di euro

I due consulenti assicurativi avrebbero guadagnato ingenti somme dalla loro attività, somme che hanno tenuto lontane dagli occhi del fisco italiano, spostandole su conti monegaschi.

Due anni fa la prima ‘svolta’ nella vicenda: i finanzieri si erano presentati negli uffici dei due fratelli soci in affari per effettuare una verifica fiscale sui loro c/c bancari e postali, da cui era emersa la prima evasione fiscale. In totale, la cifra evasa ammonta a 70 milioni di euro, che vuol dire 16 milioni di imposte non pagate al fisco, oltre a circa 7 milioni di IVA: in totale poco meno di 25 milioni di euro.

Alla luce di quanto scoperto, le fiamme gialle di Tivoli hanno chiesto all’Attività Giudiziaria di emettere un decreto che permettesse il sequestro degli immobili di valore che i due avevano acquistato grazie ai proventi della loro attività di consulenza. Ieri è ufficialmente avvenuto il sequestro. Ora i due fratelli consulenti dovranno rispondere, davanti alla legge, di evasione fiscale per 25 milioni di euro.