È caos nelle strade di mezza Italia per via del blocco del servizio indetto dai tassisti in segno di protesta contro una norma che fa parte del maxiemendamento che oggi potrebbe essere approvato in Senato. A Roma, Milano e Torino si susseguono proteste e sit-in dalla giornata di ieri: il provvedimento che ha scatenato il malcontento è quello che prorogherebbe di circa un anno l’emanazione di un decreto atto a vietare l’esercizio abusivo di taxi e delle auto NCC, da “noleggio con conducente”. Tale rinvio permetterebbe quindi a queste vetture, e quelle che aderiscono a servizi come quelli costituiti dalla multinazionale del trasporto privato Uber, di operare ancora liberamente.
Oltre a questo, a essere contestato è un emendamento, a firma Pd, che eliminerebbe la territorialità nel caso delle vetture NCC. Tale emendamento era stato proposto già l’anno scorso, ma fu ritirato dal governo proprio in seguito alle veementi proteste dei conducenti dei taxi.
Roma è in tilt
La città che ha maggiormente risentito delle proteste è sicuramente la capitale, in tilt da questa mattina a causa dell’assenza dei servizi in città e negli aeroporti di Ciampino e Fiumicino, dove si è provato a porre rimedio alla situazione mettendo a disposizione dei viaggiatori delle navette sostitutive. Molte le zone bloccate al traffico, da Corso Vittorio Emanuele II, passando per via Zanardelli, fino a Corso Rinascimento.
Molti sit-in sono stati organizzati a Roma, davanti alla sede del Senato, a Torino, di fronte al Municipio e davanti alla sede della prefettura a Firenze.
Le rezioni delle parti politiche e dei consumatori
I membri delle opposizioni, specialmente Lega, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Sinistra Italiana si dicono vicini ai tassisti che si sono resi protagonisti della protesta e persino il senatore Pd Stefano Esposito sottolinea come, a suo dire, c’è stata un’eccessiva leggerezza nella stesura di questo emendamento, che andrebbe cambiato nel suo passaggio alla sua camera.
Intanto però, il Garante degli scioperi ha aperto un fascicolo sullo stop dei servizi che starebbe pregiudicando i diritti dei cittadini e ha già iniziato a interrogare i Prefetti dei capoluoghi di regione. Da registrare anche la reazione del Codacons, che ha deciso di depositare un esposto alle procure delle città interessate chiedendo di aprire un’indagine sulla protesta, rea di aver interrotto un servizio pubblico.
Inoltre, il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, si è detto favorevole alle linee tracciate dal maxiemendamento che “favorirebbe forme di trasporto innovativo come la sharing economy” aiutando così i consumatori ad avere più scelta e portando all’abbassamento dei prezzi. In caso di approvazione del maxiemendamento, la categoria dei conducenti con licenza ha già indetto un’assemblea per il 22 febbraio, sei giorni prima il possibile passaggio in Parlamento che lo tramuterebbe in legge. E nel caso il parere della Camera fosse positivo, è lecito aspettarsi nuove proteste.