La crisi dell'Alitalia rischia fortemente di trasformarsi in un nuovo caso Almaviva. La vittoria del no al referendum interno all'azienda ha riaffermato la dignità dei lavoratori, ma di fatto ha dato il via ad una procedura che potrebbe, inevitabilmente, portare al fallimento la nostra compagnia di bandiera.

Certamente un fallimento della società porterebbe degli strascichi che colpirebbero l'economia italiana nel suo complesso. Ma certamente il colpo più devastante sarebbe subito dall'aeroporto di Fiumicino e dall'indotto collegato ad esso. Anche se, infatti, Alitalia suddivide i suoi voli tra lo scalo romano e Linate-Malpensa a Milano, l'aeroporto Leonardo da Vinci, come fa notare un articolo di Roma today, rappresenta circa un terzo di tutto il traffico nazionale di Alitalia.

E questo anche con il nuovo corso e le nuove rotte aperte sopratutto sulle tratte internazionali a maggiore valore aggiunto. E considerando che i lavoratori complessivi dei due scali sono più di 30 mila, ecco da dove vengono i 10000 posti a rischio. E questa stima, come dicevamo, non tiene conto di tutti coloro che lavorano nell'indotto e forniscono servizi di supporto all'aeroporto, come il servizio catering, il servizio lavanderia ecc. ecc.

In attesa delle prossime mosse del governo Gentiloni

Se poi, si pensa, che soprattutto nell'indotto molti lavoratori hanno dei contratti cosiddetti atipici o al massimo a tempo determinato, il futuro appare quanto meno molto incerto. Secondo i sindacati i posti a rischio solo in questo comparto sono almeno 3000, ma tutto dipende dalle mosse del governo e del commissario che sarà nominato a brevissimo.

Da parte sua la politica locale cerca di mettere le mani avanti e spinge per tutelare il più possibile i lavoratori. La Sindaca di Roma, Virginia Raggi, si richiama alla Costituzione italiana, mentre il Sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, ricorda che Alitalia rappresenta un grande asset per tutta l'economia italiana e "non si può pensare che sia meglio farla fallire", dichiara.

Da parte sua il presidente della Regione Lazio, Luca Zingaretti, ricorda che la crisi Alitalia parte da lontano e da scelte manageriali sbagliate e dissennate. E non è possibile che a pagare lo scotto di tutto questo siano i lavoratori, che, di fatto, non c'entrano nulla. Zingaretti si appella al governo Gentiloni affinché tenti tutte le vie percorribili per evitare questo disastro. E noi ci uniamo al suo appello.