Aggredisce una bambina rom di 12 anni con un arnese di ferro. È successo a Roma nel quartiere periferico di Dragona, nei pressi del parcheggio del McDonald, il pomeriggio di sabato 1° luglio. I primi a denunciare pubblicamente l’accaduto sono i ragazzi di Ciao Onlus. La bambina, ricoverata all’ospedale G. B. Grassi di Ostia in condizione d’emergenza, con la diagnosi di trauma cranico con ferita lacero-contusa al cuoio capelluto, è tornata al campo nomadi con 15 giorni di prognosi, 3 punti sulla testa e una contusione sulla coscia destra.
Discussione nata per futili motivi
A denunciare l’accaduto alla Polizia di Ostia è la madre della bambina, passaporto serbo, residente nel campo nomadi di Dragona, in via Enrico Ortolani 273. Nel pomeriggio di sabato 1° luglio, verso le 15.30, la bambina insieme ad altri due minorenni (9 e 14 anni), si reca nei pressi del McDonald per mangiare. Secondo il racconto della madre, la figlia passeggiava con gli altri due bambini nei pressi di via Gasbarra. All’altezza del parcheggio di via di Dragone sono posteggiate due macchine, una Golf grigia con un uomo a bordo e probabilmente un Alfa rossa con una signora e una bambina al suo interno. La bambina rom, secondo il racconto, rimanendo incuriosita dal ciuccio tra le labbra della signora, le chiede il motivo del suo utilizzo.
Da questa domanda nasce una discussione verbale che coinvolge la bambina e i due adulti.
Aggressione alle spalle
Successivamente i tre minorenni si allontanano in via Gasbarra per andare nei pressi del McDonald quando, all’altezza del civico 7, il signore raggiunge e colpisce con un arnese di ferro la bambina. Lei cade a terra e gli altri due bambini fuggono impauriti, inseguiti in un primo momento dal signore.
Non riuscendoli a prendere, l’uomo avrebbe infierito ulteriormente sulla bambina, a terra sanguinante, colpendola nuovamente all’altezza della gamba destra. Successivamente l’uomo, sollecitato dalla donna presente all’accaduto, si è allontanato velocemente contromano su via Gasbarra. A prestare un primo soccorso alla bambina sono stati tre italiani che hanno chiamato il 118.
Ciao Onlus: “Violenza inutile e ingiustificabile”
“Sappiamo che ci sono tante persone frustrate per i problemi che stanno vivendo - dichiara Flavio di Ciao Onlus -. Certa propaganda politica, facendo leva sull’ingenuità, cerca di convincere a fin di voti che il problema di tutto siano i rom o gli immigrati, nei confronti dei quali si fomenta un odio sociale che poi sfocia in gesti di violenza di questo tipo, inutili, ingiustificabili, vergognosi, che rischiano di innescare un circuito a catena che non porterà a niente, se non ad un peggioramento delle condizioni di vita di tutti. La costruzione del bene comune non può passare dalla violenza né dall’emarginazione, ma da percorsi di integrazione".
La mamma: "L'aggressore si costituisca"
“Secondo me dovrebbero stare attente tutte le mamme - dice invece Violeta, madre della bambina aggredita -. Vorrei capire perché è stato compiuto questo gesto. Se questo signore avesse un minimo di coscienza, andrebbe a denunciarsi alla Polizia. Mia figlia ha subito un forte trauma e adesso ha problemi a dormire senza fare incubi. Ancora vede il suo aggressore nel sonno”.
Ennesimo episodio di intolleranza contro i rom
Nell’ultimo periodo si sono intensificati gli episodi d’intolleranza nei confronti del campo rom di via Enrico Ortolani 273. Gli ultimi due episodi sono avvenuti venerdì 9 giugno e il venerdì successivo. Nel primo caso, sono state lanciate due bottiglie molotov dal cavalcavia che affaccia sul campo: le bottiglie incendiare hanno colpito l’abitazione di una famiglia rom, composta da madre e cinque figli.
Solo il rapido intervento degli abitanti del campo ha evitato la tragedia. La settimana successiva, sempre di venerdì e in orario notturno, è stato lanciato un petardo da stadio sempre contro l’abitazione.