Che l'Atac, la municipalizzata del trasporto pubblico di Roma, si trovasse in cattive acque si sapeva. Che si stesse facendo di tutto per salvarla dal fallimento, anche. Ma che, addirittura, attraverso un accordo privato tra Comune e Azienda si derogasse ad una legge regionale e al Codice della Strada, questo non era venuto in mente a nessuno, almeno fino ad ora. È stata, infatti, sottoscritta una nuova convenzione tra la municipalizzata romana e il Comando generale della Polizia Municipale di Roma Capitale in base al quale a partire dal 1 gennaio 2018 dovranno pagare il biglietto quando non sono in servizio.
Vediamo di capire meglio cosa prevede questa nuova convenzione che sta creando molto scalpore tra gli oltre 5400 vigili urbani della Capitale.
La convenzione appena firmata
Come accennato, il nuovo accordo tra Comando Generale e Atac deroga ampiamente a precedenti disposizioni fissate in una legge regionale e nel Codice della Strada che, fino a ieri possiamo dire, consentivano agli agenti della Polizia Municipale di Roma di viaggiare gratis sia che fossero in servizio o meno.
Ora, la convenzione appena siglata, prevede che vengano rilasciate a tutti i vigili urbani in servizio delle speciali tessere che consentiranno loro di viaggiare gratis su autobus, metrò e treni ma esclusivamente quando sono nell'espletamento delle loro funzioni e per ragioni di servizio.
Diversamente, dovranno pagare il biglietto o aver sottoscritto un abbonamento come qualunque altro privato cittadino. E questo, indipendentemente dal fatto che viaggino indossando la divisa o meno. Dovranno, inoltre, in caso di controllo, dichiarare il motivo per cui stanno utilizzando il mezzo pubblico. Infine, se privi del biglietto o dell'abbonamento potranno essere multati.
La contestazione di vigili e Sindacati
I Sindacati dei vigili urbani hanno immediatamente contestato questo nuovo accordo in quanto ripropone una questione, quella del pagamento di un abbonamento, che, secondo i vigili, l'Atac aveva tentato di introdurre già nel 2011 e che era stata costretta a ritirare proprio per le proteste degli agenti.
Per di più, le tessere che dovrebbero essere fornite agli oltre 5400 vigili della Capitale per ragioni di servizio non sarebbero gratuite. La municipalizzata romana pretenderebbe, infatti, il pagamento, da parte del Comune, di 5 euro per ogni card. Quindi, in totale, poco meno di 30 mila euro.
Oltre al costo i Sindacati contestano il fatto che un simile accordo non valga per le altre forze dell'ordine. E nonostante, come fa notare Mauro Cordova, Presidente dell'Arvu europea delle Polizie Locali, i vigili abbiano la qualifica di agenti di polizia e l'obbligo e non la facoltà di intervenire in caso di necessità 24 ore su 24 anche quando non sono in servizio. E avverte che nel momento in cui un vigile verrà multato presenteranno ricorso in tribunale sia contro L'Agenzia delle Entrate Riscossione che contro il Comune. Tanto più che questo servizio è già finanziato dalle casse comunali, quindi non si capisce la ragione di un costo aggiuntivo che, comunque, alla fine ricadrebbe sui contribuenti.