Previsioni meteorologiche negative, pioggia e freddo. Le buche a Roma tornano a farla da padrone con le principali arterie rovinate da un mix di intemperie e, perché no, vecchi rattoppi, scarsa manutenzione ecc. Ogni quartiere ha le sue, sia chiaro. Ma tra precipitazioni e asfalto a farne le spese sono i cittadini, così come vetture e ciclomotori.
A Roma Nord la situazione è di quelle che, ormai da anni, si vedono con frequenza. Il film è sempre lo stesso... Dalla Cassia a Pineta Sacchetti, dalla Balduina a Cesano, dalla Flaminia alle stradine interne di quartieri come Tomba di Nerone, la Cerquetta, la Storta.
Buche colme di Acqua delle quali apprendi fattezza e profondità solo dopo esserci passato sopra con la macchina ed essere stato sobbalzato dal sedile tanto era profonda. Il tutto, inutile negarlo, incrementa traffico e incidenti, casi di danneggiamento alle auto, ai mezzi pubblici e, perché no, anche ai pedoni.
Piove e Roma si riempie di buche: l'asfalto si sgretola sotto i colpi della pioggia e i disagi aumentano
Perché alcune di quelle che ormai non sono più buche ma vere e proprie piscine olimpioniche ricoperte da un mix di acqua e fango, si trovano, soprattutto nelle principali arterie, a ridosso di marciapiedi e fermate di autobus. Con il pedone o la persona che attende fiduciosa l'arrivo del mezzo pubblico che, al passaggio della prima auto, viene travolta dalla "solita" onda anomala.
Isola Farnese, Monte Mario, La Giustiniana... Chi più ne ha, più ne metta. Casalotti, Corso di Francia, Grottarossa. La lista è davvero lunga, quasi interminabile. E mentre le strade della Capitale si sgretolano, due voragini si aprono, una in prossimità di Ponte Palatino, l'altra sulla Tangenziale Est.
Lettera della Raggi ai Municipi: intanto si aprono due voragini nella città
Ecco allora che il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, scrive ai Municipi una lettera con l'intento di "permettere all’Amministrazione centrale di supportare nella maniera più idonea ed efficace l’azione". Strade chiuse e disagi che si moltiplicano da Lungotevere alla Cristoforo Colombo, dal Muro Torto a Castro Pretorio.
Vigili in stile "baywatch" a custodia di quelle che ormai sembrano piscine spontanee sorte nell'asfalto.
C'è chi parla di strade colabrodo, chi di un meteo che non dà ossigeno alla città... Intanto, auto e motorini si muovono a zig zag per evitare le buche, come se le strade fossero un vero e proprio campo minato.
Dall'altro lato, invece, c'è chi, senza mezzi termini punta il dito sulla manutenzione e sulla qualità degli interventi svolti. L'ingegnere Michele Moramarco, responsabile dell'ufficio tecnico del Siteb, ha spiegato all'Agi: "Quando a causa di lavori le strade vengono aperte e richiuse frettolosamente con materiali scadenti e mal compattati, i vuoti all'interno di questi materiali, mal realizzati, permettono l'entrata dell'acqua piovana. Non c'è la giusta sequenza di strati legati a bitume, le buche sono destinate a ricomparire nel giro di pochissimo tempo”.