Ieri mattina, 6 giugno 2018, mentre si lavorava in commissione Mobilità del Comune di Roma, Enrico Stefano ed altri consiglieri del M5S hanno discusso e firmato una proposta di delibera che contempla la creazione di una 'Congestion Charge' nella zona Ztl-Anello ferroviario, ovvero un'area in cui si può accedere solo dopo aver pagato un pedaggio. In soldoni, l'accesso è subordinato al pagamento di una tariffa. Roma, dunque, ha intenzione di seguire le orme di Milano, dove un sistema del genere è già stato introdotto diversi anni fa. Nella Capitale, però, è tutto più difficile: innanzitutto perché si dovrà realizzare una struttura che possa permettere a chi possiede mezzi privati di parcheggiare e usare i mezzi pubblici.

Si tratta, perciò, di una novità che non potrà essere realizzata prima del 2021.

Roma, proposta targata M5S costerà circa 120 euro l'anno

La tariffa per accedere al centro di Roma fa già tremare molti romani che usano i mezzi privati per svago o lavoro. Secondo le prime stime, la proposta targata M5S riguarderà circa 436mila auto. Saranno, invece, circa mezzo milione i romani che entreranno ed usciranno dalla zona Ztl-Anello ferroviario. Ogni cittadino si troverà pagare all'incirca 120 euro l'anno. La proposta, comunque, non stabilisce ancora nulla sui costi. Il Comune di Roma destinerà i ricavi al potenziamento e al miglioramento del trasporto pubblico locale. Nelle casse capitoline dovrebbero entrare, ogni anno, dai 100 ai 150 milioni di euro.

Agevolazioni per determinate categorie

La delibera, che probabilmente verrà votata in occasione della prossima seduta, prevede anche lo stop ai veicoli inquinanti nell'area sottoposta a pedaggio. Ci sono anche agevolazioni per determinate categorie, come i residenti, possessori di veicoli elettrici o ibridi e disabili. La finalità della delibera è facilmente intuibile: ridurre il numero dei veicoli privati nel centro di Roma e favorirne la sosta nelle aree esterne.

Una novità che, secondo il M5S, porterà benefici sia in termini di traffico che di inquinamento. Lo scorso maggio, Enrico Stefano aveva annunciato l'idea del pedaggio sulla sua pagina Fb. Il pentastellato aveva scritto che Roma vuole seguire l'esempio di Milano e Londra, realizzando una 'Congestion Charge' in una zona un po' più piccola dell'attuale anello ferroviario.

Seicento nuovi bus per Roma

Già in passato, il M5S aveva avanzato l'ipotesi di una tariffa per entrare nel centro storico di Roma con i veicoli privati. Ora ne è tornato a parlare il presidente della commissione Trasporti della Capitale, che ha passato in rassegna anche gli interventi che verranno realizzati, nel prossimo triennio, nella mobilità urbana, come l'introduzione di 600 nuovi autobus e il ripristino di 60 minibus elettrici. Misure che, a detta di Stefano, serviranno a migliorare gli spazi urbani e la qualità della vita, riducendo notevolmente l'inquinamento atmosferico e acustico. Obiettivi nobili e audaci che non possono decisamente essere procrastinati ancora una volta. Una bella scommessa quella del M5S a Roma; un tentativo per uniformare la mobilità della 'città eterna' a quella delle altre Capitali europee.

Tra i detrattori del nuovo modello di mobilità targato M5S c'è il presidente di Confesercenti, Valter Giammaria, secondo cui si tratta dell'ennesima proposta mirata a penalizzare i negozi del centro storico e le imprese. Il 35% delle aziende romane, a detta del presidente di Confesercenti, si trova nel centro storico e un eventuale pedaggio per accedervi determinerà un decremento di potenziali acquirenti.