Esiste un legame tra l'alimentazione, il nostro gruppo sanguigno e le patologie, grandi o piccole, che colpiscono il nostro organismo: è il concetto su cui si basa la dieta del gruppo sanguigno, secondo la quale è consigliabile mangiare cibi compatibili con il nostro gruppo sanguigno e ridurre, se non eliminare quelli che con esso non sono compatibili, in quanto causa di disturbi come allergie e intolleranze alimentari, attualmente molto diffuse, che vanno considerate un segnale di intolleranza a certi alimenti che il nostro corpo ci manda.

Tra i sostenitori di questo regime alimentare citiamo il dottor Pietro Mozzi, che da anni studia il rapporto tra l'alimentazione, i gruppi sanguini e le patologie.

Nel suo libro "La dieta del dottor Mozzi- Gruppi sanguigni e combinazioni alimentari" Mozzi afferma infatti che " … esiste una relazione molto stretta tra il gruppo sanguigno a cui apparteniamo e l'alimentazione che dovremmo seguire per avere uno stato di Salute soddisfacente. Se le reazioni dell'organismo non vengono ascoltate, col tempo si possono manifestare le patologie."

La dieta del gruppo sanguigno, chiamata anche emodieta, è stata teorizzata dal naturopata Peter D'Adamo, secondo cui in base al proprio gruppo sanguigno è consigliabile evitare certi cibi in quanto causano fenomeni di agglutinazione. Dunque per i soggetti appartenenti al gruppo 0 è opportuna un'alimentazione a base prevalentemente di proteine di origine animale, dunque di carne, a discapito invece dei cibi basati sulla farina di frumento; gli appartenenti al gruppo A invece dovrebbero basare la loro dieta sul consumo di prodotti vegetali; coloro che possiedono il gruppo B possono permettersi una dieta più variata di carni, prodotti vegetali e caseari; infine per i soggetti di gruppo AB è opportuno seguire una dieta varia, ma che non comprenda gli alimenti dannosi per il gruppo A o B.