Ildisastro nucleare della centrale di Fukushima non deve essere pensatocome un disastro che riguarda solo il Giappone e la Salute deigiapponesi, bensì come un disastro che riguarda tutti noi. Pensateinfatti a che cosa accadrebbe se del cibo contaminato dovessearrivare sui nostri mercati. Sarebbe ovviamente un disastro, moltepersone infatti rischierebbero di ammalarsi in modo irrimediabile.Dopo il disastro nucleare l'Unione Europea aveva così deciso dimettere delle restrizioni piuttosto intense sul cibo importato dalGiappone, che sono state riviste proprio in questoperiodo.

LaGazzetta ufficiale dell'Unione Europea L 143 che è stata pubblicatail 30 maggio 2013 riporta infatti un nuovo regolamento di esecuzioneche prevede alcune piccole modifiche sulle normative di importazionedi cibo dal Giappone, sia che si tratti di cibo che è stato prodottodirettamente in Giappone sia che invece si tratti di cibo chesemplicemente proviene dal Giappone. Perché la decisione dimodificare il regolamento? La decisione è stata preso a seguito deitest e dei controlli che sono stati effettuati di recente sul ciboche le autorità giapponesi avevano fornito, cibo che risale ad unperiodo che va da settembre 2012 a gennaio 2013. I test e i controlliche sono stati effettuati hanno infatti affermato che la situazionenon può in alcun modo dirsi sicura, che ci sono ancora segni diradioattività in questi alimenti, una radioattività che non èdiminuita in modo sostanziale dopo il disastro nucleare.

Ilnuovo regolamento non modifica le restrizioni per quanto concernetutti i cibi, gli alimenti e i mangimi che provengono dalle zonedella prefettura di Fukushima. I cambiamenti vengono invece applicatiper quanto riguarda i cibi che provengono da altre prefetture nellospecifico Chiba, Gunam, Ibaraki, Iwate, Kanagawa, Miyagi, Saitana,Tochigi e Tokio.

Le nuove norme dell'Unione Europea prevedono chealtri alimenti vengano inseriti nella lista dei cibi che devononecessariamente essere sottoposti a test di controllo prima di poteressere esportati. I cibi che dovranno essere controllati sono ilgrano saraceno, la radice di loto, la fecola di maranta, le carnibovine e i funghi.

Per quanto riguarda i funghi il controllo èrevisto anche per altre prefetture, Aomori, Nagano e Niigata.

Alcunialimenti escono però dalla lista dei cibi che devono esserenecessariamente controllati, alimenti che ad oggi quindi risultanosicuri come pere, papaia, taro, pomacee, pettinidi e yacòn.