Gli italiani non si curano più in Italia: o meglio, per risparmiare qualche soldino se ne vanno all'estero a farsi curare. Quello del 'turismo della Salute' è molto più che una moda.



I dati parlano chiaro e la concorrenza, anche in tema di salute e di cure mediche, si fa sentire: Ungheria, Moldavia e Croazia, ma anche Romania e Slovenia vengono ormai considerate come delle ottime soluzioni per risparmiare sul portafoglio senza per questo rinunciare alla qualità del servizio offerto.



In principio, si trattava soltanto di viaggi riservati alle cure dentistiche oppure a quelle estetiche ma, ora, complice la crisi, l'esodo verso determinati Paesi si sta facendo sempre più massiccio, di anno in anno.

Gli italiani che scelgono di recarsi all’estero per farsi curare hanno privilegiato, finora, la Croazia (nella percentuale del 16,7%), l’Ungheria (14,6%) e la Romania (13%), nazioni particolarmente stimate soprattutto per ciò che concerne le cure odontoiatriche.



Naturalmente, gli italiani non 'scappano' all'estero per interventi di minima entità, anche perchè il costo del viaggio (circa 400 euro per i Paesi summenzionati) non produrrebbe alcun risparmio: teniamo, dunque, presente che queste 'mète' salutistiche vengono scelte per operazioni di una certa portata, per le quali, in Italia, vengono chieste parcelle esorbitanti o che presentano tempi di attesa particolarmente lunghi.



All'inizio, denti e trattamenti estetici erano gli assoluti protagonisti, ma in questi ultimi anni anche gli interventi chirurgici, quelli di plastica facciale e di procreazione assistita sono oggetto di priorità Se nel 2009 gli italiani che migravano in altri paesi per questo tipo di turismo erano circa 20 mila, nel 2012 sono aumentati a circa 184 mila.