Nel 2020 si prevede un raddoppio dei casi di un temibile nemico per le future generazioni: il diabete infantile (o diabete di tipo 1). Questa patologia, che si presenta non prima dei quattro o cinque anni d'età, nei bambini europei, rispetto alle statistiche del 2005, raddoppierà entro il 2020, mentre tra quelli sotto i 15 anni aumenterà addirittura del 70%.

Si presume, basandosi sui casi rilevati nel periodo 1989-2003, che la maggiore incidenza si verificherà nei paesi ex sovietici dell'Europa orientale, ma non sarà escluso il resto del continente.

Lo studio, pubblicato online dalla rivista inglese The Lancet , una delle più autorevoli riviste mediche internazionali, ha individuato che questo incremento così preoccupante non può essere attribuito solo ai geni: la colpa principalmente è dovuta alle errate abitudini alimentari ed allo stile di vita.

Il diabete, che può essere potenzialmente letale, colpisce 246 milioni di persone nel mondo e le previsioni sono allarmanti: nel 2025 saranno circa 380 milioni, secondo l'International Diabetes Federation. Il diabete di tipo 1, si manifesta generalmente durante l'infanzia e l'adolescenza precoce; il sistema immunitario distrugge le cellule del pancreas che producono l'insulina, ormone che disgrega il glucosio in altre forme energetiche, e provoca nel sangue un aumento pericoloso dei livelli di glucosio.

Secondo gli esperti, questa patologia sembra causata da un mix di vulnerabilità genetica (tra cui l'ereditarietà) e fattori ambientali, che includono un aumento di peso e di altezza, una minore esposizione alle prime infezioni durante l'infanzia ed il parto avvenuto con il taglio cesareo.

Il diabete di tipo 2 colpisce molte più persone rispetto a quello di tipo 1, e ciò si verifica quando l'insulina è insufficiente oppure le cellule diventano insensibili all'insulina prodotta dal nostro fisico.

Questa forma di diabete è strettamente associata all'obesità cronica, diventata purtroppo un'epidemia nel mondo industrializzato, a causa di uno stile di vita sedentario e dell'aumento nel consumo di cibi grassi e zuccherati.

Si prevede che con questi ritmi, entro 11 anni, ci saranno 24.400 nuovi casi di diabete in tutte le fasce d'età, ma la maggiore incidenza sarà tra i giovani.

Questo grave problema non è presente solo in Europa, in quanto in Sudafrica si segnala che dal 1998 ad oggi i casi di diabete nei quindicenni sono passati dal 2,4% al 3,7%.

Molto importante, ai fini dell'immediata cura e risoluzione, accorgersi dei primi sintomi della malattia, che può apparire improvvisamente o in seguito a malattie infettive scatenanti:

  • perdita di peso;
  • stanchezza;
  • svogliatezza;
  • frequenti mal di testa;
  • lingua secca ed alito cattivo;
  • molta fame e molta sete, indipendentemente dalle quantità assunte di cibi e bevande;
  • frequente bisogno di urinare;
  • problemi agli arti superiori ed inferiori;
  • complicazioni visive;
  • difficoltà a guarire da eventuali ferite.

È necessario innanzitutto un costante controllo medico e l'impegno assiduo delle mamme di far seguire ai bambini una dieta equilibrata, riducendo le quantità dei cibi grassi e controllando in modo scrupoloso l'apporto di carboidrati e proteine. Di grande importanza è anche la pratica di un'attività fisica.