Le zecche sono animali molto piccoli che si nascondono in mezzo al verde e si mimetizzano tra le piante. Si nutrono di sangue, attaccandosi come parassiti su animali e persone, gonfiandosi di sangue per poi staccarsi e passare su un'altra vittima. Per questo motivo possono trasmettere tra un soggetto e l'altro ogni tipo di malattia, alcune anche pericolosissime, come l'encefalite, l'ittero o la febbre bottonosa. Queste malattie talvolta non si riconoscono subito perché non hanno sintomi evidenti, però bisogna sapere che esistono e che le zecche pungono anche uomini e bambini e non solamente gli animali.
La puntura di zecca non si sente
Cosa fare se una zecca si attacca alla pelle
Dopo una gita in mezzo alla natura è opportuno fare una doccia e controllare accuratamente tutta la pelle: se ci si accorge di avere una zecca attaccata alla cute non bisogna assolutamente usare benzina, acetone o olio come è un luogo comune credere. La tecnica migliore per estrarre una zecca è quella di utilizzare una pinzetta per le sopracciglia molto affilata. Bisogna afferrarla più vicino possibile alla cute, cercando di non bucare la pelle e di non schiacciare il parassita.
Una volta afferrata la zecca, bisogna tirare verso l'alto, in modo da sfilarla tutta intera senza che il pungiglione, microscopico, rimanga dentro la pelle. Bisogna fare attenzione a non stringere e non rompere il parassita, perché potrebbe rimanerne un pezzetto infilato nella cute. Una volta estratta la zecca non bisogna assolutamente toccarla con le mani e va bruciata immediatamente.
La zona della pelle colpita dalla puntura va tenuta sotto controllo per almeno un mese: se si arrossa o crea dolore o prurito bisogna recarsi immediatamente dal medico. Dopo la puntura di una zecca bisogna anche fare attenzione che non venga la febbre o altri strani sintomi, come dolori articolari, nausea o qualunque altro tipo di malessere. Anche in questo caso bisogna andare subito dal medico.