L'epidemia di ebola che ha colpito recentemente l'Africa Occidentale non solo non diminuisce di intensità ma si moltiplicano i casi di infezione e nel cercare di contrastarla MSF arriva quasi ad esaurire le proprie risorse.

Medici Senza Frontiere è infatti l'unica organizzazione operante in Guinea, Sierra Leone e Liberia che ancora tratta i malati colpiti dal virus ebola, infezione che, senza assistenza medica, provoca la morte nell'80% dei casi.

L'alto fattore di rischio della patologia non dipende soltanto dai terribili sintomi, tra cui i più noti sono quelli che identificano l'ebola come febbre emorragica, ma anche dagli attuali limiti nella cura: non esiste vaccino efficace per l'ebola, l'unica procedura possibile è il contenimento dei sintomi.

"L'epidemia è fuori controllo" dichiara il Dott. Bart Janssens, Direttore delle operazioni per MSF. "Con la comparsa di nuovi focolai in Guinea, Sierra Leone e Liberia c'è il reale rischio che l'epidemia si diffonda in altre aree."

Il Dott Janssen ha proseguito affermando che "L'ebola non è più una questione di Salute pubblica limitata alla Guinea: sta interessando tutta l'Africa occidentale".

"Quando ho lasciato la Guinea un mese fa pensavamo di aver già raggiunto il picco. In realtà siamo arrivati a più di 500 casi confermati e più di 300 vittime. La situazione epidemica non ha precedenti" ha detto Saverio Bellizzi, epidemiologo MSF appena rientrato dalla Guinea.

La situazione è tanto grave che persino l'Organizzazione Mondiale della Sanità sta pianificando l'invio di uomini e materiali nel tentativo di contenere il contagio.