Che il succo di ananas avesse delle qualità "miracolose" per la digestione, lo si sapeva già dal 18° secolo. Qualità dovute soprattutto alla presenza della bromelina, un enzima la cui caratteristica principale, se consumato al termine di pranzi "luculliani"o da persone con particolari problemi digestivi, è quella di apportare, appunto, effetti benefici alla digestione. E che avesse proprietà benefiche anche nella diete per combattere o prevenire la cellulite, grazie agli acidi organici che hanno una funzione diuretica in grado di contrastare efficacemente la ritenzione idrica, lo si sa dall'uso che i dietologi ne fanno come componente di integratori e prodotti specifici per la cura della cellulite, grazie anche alle sue proprietà antinfiammatorie.

La novità assoluta: succo di ananas al posto di farmaci.

Ma che il succo di ananas potesse essere utilizzato come mezzo di contrasto al posto del Lumirem per le risonanze magnetiche alle vie biliari, è una piacevole e "succulenta" novità. Al policlinico Sant'Orsola di Bologna, il succo d'ananas, usato puro al 100%, ha avuto gli stessi effetti, dal punto di vista clinico, del Lumirem. "L'abbiamo scoperto - afferma Marco Storchi, responsabile dei Servizi alla persona del Policlinico bolognese - con medici e radiologi, cuochi e dietisti mettendo in connessione le diverse professionalità presenti nel policlinico".

Quali i benefici effetti? Solo clinici?

Un volgare succo al posto di un costosissimo farmaco.

Con effetti benefici anche sulla spesa sanitaria, oggetto spesso delle lenti d'ingrandimento da parte dei governi, a causa degli sprechi che spesso la caratterizzano. Si stima infatti che il costo per questo tipo di radiografie è crollato da 14mila a 380 euro in un anno. Ma i benefici non finiscono qui. Marco Storchi, aggiunge "Oltre al taglio verticale delle spese, si aggiunge un beneficio per i pazienti.

Non devono più mettere nel conto il rischio di fastidiose reazioni in seguito all'assunzione di medicinali pesanti, e se la cavano con la bevuta di un succo di frutta naturale".

Le case farmaceutiche staranno a guardare o saranno parte attiva nell'innovazione?

E le case farmaceutiche come hanno appreso la notizia? Saremmo lieti se venissimo a conoscenza che anche loro procederanno nella medesima direzione, sia per la Salute di noi cittadini sia per l'economicità dell'innovazione. Restiamo in attesa anche del vostro parere.