Diversi esperti da anni ripetono che le chat, forum e i social in generale, se utilizzate ovviamente con parsimonia e senza far sì che esse sostituiscano la realtà, possano aiutare le persone più timide e con difficoltà a relazionarsi a superare i propri limiti caratteriali e comunicativi; proprio perché, davanti a uno schermo, possono fare amicizie scavalcando quelle barriere che nel reale impediscono loro di fare nuove conoscenze. Certo, devono essere utilizzate solo come primo step, altrimenti si rischia l'alienazione dalla realtà. Ora, una ricerca nata da una collaborazione tra le Università di Londra, di Derby e di Barcellona, va proprio verso questa direzione.
Secondo i ricercatori, la creazione di un'identità virtuale gioverebbe al miglioramento della percezione di sé e fornirebbe spunti di riflessione utili a migliorare il proprio umore e la propria confidenza. Così da essere caratterialmente più forti nel reale e più pronti ad affrontare le proprie ansie determinata dalla propria stima di sé.
Il campione ha riguardato 43 donne con problemi di autostima e sofferenti di stati ansiosi. Ai soggetti del campione è stato richiesto di creare un proprio Avatar mediante un programma e dopo di prendersi cura di un bambino in difficoltà; successivamente hanno osservato come il proprio avatar creato fosse capace di portare a termine l'azione richiesta. Al termine del test, a ventidue di loro è stato fatta ri-osservare l'esperienza vissuta attraverso gli occhi del bambino virtuale, mentre le altre ventuno hanno vissuto di nuovo la medesima esperienza, ma tramite il punto di vista di un soggetto terzo.
Perché tutto ciò? Per far rendere conto loro delle proprie capacità, facendogliele notare dal punto di vista di un soggetto esterno. In questo modo hanno dato vita a un progressivo aumento della propria auto-stima.
Insomma, siate meno critici verso voi stessi e magari aiutatevi proprio con qualche gioco virtuale che vi faccia rendere conto che in fondo siete più bravi di quanto immaginate. E forse scoprirete che, gli unici critici delle vostre azioni siete proprio voi stessi.